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Sabatini non si ferma più

di Alessandro Carducci

C'era una volta un direttore sportivo insultato e denigrato da quasi tutti i tifosi. Maggio 2013: erano i postumi della sconfitta nella finale di Coppa Italia contro la Lazio e l'aria, a Roma, era pesantissima. Prima le dimissioni del direttore generale, Franco Baldini, poi la telenovela infinita per scegliere il nuovo allenatore, dopo i due fallimenti Luis Enrique e Zeman. Lo stesso direttore sportivo si è caricato tutto sulle sue spalle, chiudendosi nel suo bunker e costruendo dal nulla (e avendo nulla, anzi dovendo finire in attivo il mercato) una squadra capace di contendere lo scudetto alla Juventus. O almeno di provarci e comunque capace di rientrare in Europa non dalla porta di servizio ma da quella principale. Tutto qui? No, ancora lo stesso direttore sportivo, in un mercato povero e misero come quello italiano, ha utilizzato le prime settimane di mercato per mettere a punto la strategia da seguire per poi sfoderare più di un colpo. Tutti in rapida successione. Come un pugile nel tentativo di stendere il suo avversario. Un gancio dopo l'altro. L'effetto stupore è garantito, ancor di più se gli ultimi due calciatori li hai soffiati a Juventus e Lazio, senza che nessuno sospettasse nulla. La principale caratteristica della Roma americana è quella di muoversi a fari spenti. Non trapela nulla perché nessuno sa nulla. Il mercato è dinamico, in continua evoluzione, e così basta un blitz per trovare l'accordo con il Verona per Iturbe, con la Juve ferma al palo e ancora frastornata dalle dimissioni di Conte. È il turno poi del centrale difensivo, che nei piani capitolini doveva essere Toloi. Il giovane brasiliano, tornato in patria proprio dopo il prestito alla Roma, tornerebbe di corsa a Trigoria ma i giallorossi non vogliono pagare i 5 milioni chiesti dal San Paolo. Si fermano a 3.5 e non vanno oltre. Quando è ormai chiaro che i brasiliani non abbasseranno le richieste, ancora lo stesso direttore sportivo approfitta dell'eterna incertezza della Lazio nelle trattative, contatta il Cagliari e trova rapidamente un accordo. Astori è un giocatore giallorosso, così come Iturbe, Emanuelson, Ashley Cole, Uçan e Keita. Prenotando Yedlin, in attesa di Carrasco. Chapeau, Sabatini!

 

 


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