Senza pensare al Chelsea. Di Francesco deve andare All-in col Napoli e mostrare le carte della Roma
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
Un paio di giorni e sapremo quale indirizzo prenderà la stagione della Roma in Serie A. Inutile fare calcoli. All'Olimpico arriva il Napoli primo in classifica, il Napoli di Sarri, di Mertens, di un sistema di gioco considerato il più bello d'Italia e tra i più belli in Europa. Finito di riconoscere i giusti meriti agli avversari c'è la Roma. C'è una squadra come quella di Di Francesco, indietro in classifica rispetto alle più acclamate dalla critica, Juventus e Inter, per colpa di quell'asterisco che significa una gara in meno (Sampdoria-Roma). Da un lato un bene, lavorare a fari spenti può essere un vantaggio, dà meno pressioni rispetto ai fari della ribalta puntati addosso, dall'altro fa sì che la Roma debba dimostrare sul campo, sabato prossimo, il proprio valore. Fin qui pratica, matura in trasferta (vedremo in quante vinceranno al Meazza contro il Milan o all'Atleti Azzurri d'Italia contro l'Atalanta), manca la grande prestazione, o almeno, il bottino pieno, all'Olimpico. Inutile pensare che pochi giorni dopo la Roma sarà allo Stamford Bridge contro il Chelsea a difendere l'attuale secondo posto del girone di Champions League. Una battaglia alla volta. Di Francesco, prima di Milan-Roma, aveva dato il titolo in caso di vittoria: "La Roma c'è". La vittoria è arrivata, la Roma c'è stata, cinica, gagliarda, aggrappata al suo numero 9, Edin Dzeko, ma la vera scossa al campionato, quella che farebbe dire a tutti "La Roma c'è e lotta per lo scudetto" sarebbe la vittoria contro il Napoli. Gli spunti tattici, i duelli a distanza tra top player non mancano. Al netto dei consueti infortuni, ultimo quello di El Shaarawy, Di Francesco ha una squadra che potrà rispondere colpo su colpo all'offensiva partenopea guidata da Hamsik, Callejon, Mertens e Insigne. Per vincere servirà, usando un termine caro al Poker nella versione Texas Hold'Em, andare All-in, alzarsi in piedi, scoprire le proprie carte e vedere se al 90° il campionato racconterà di una Roma in lizza per lo scudetto o se bisognerà continuare a lavorare a fari spenti, in attesa di un nuovo banco di prova.