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Sette giorni

di Gabriele Chiocchio

L’orologio (uno dei tanti, in realtà) di Walter Sabatini continua a ticchettare: mancano ormai solo sette giorni alla famigerata soglia del 30 giugno, il primo dei due importantissimi step dell’estate della Roma. Sette giorni in cui si perfezionerà un’opera resa necessaria e che si è scoperta dolorosa a causa di errori e contingenze già più volte sottolineate. Sette giorni per eliminare le restanti impurità e poter voltare pagina, cominciando a costruire la squadra che dovrà giocarsi già il tutto per tutto nel playoff di Champions League, doppio appuntamento di peso specifico incommensurabile visto il premio in palio. Al suo arrivo a Roma, Spalletti ha giocoforza trovato un materiale apprezzabile ma non scelto da lui e il tecnico ha tutta l’intenzione, insieme al DS, di migliorare e rendere il più possibile sua la creatura, risolvendo tutti gli equivoci di carattere tattico. Miralem Pjanić, soprattutto nella versione 2015-2016, era un calciatore che probabilmente meritava una costruzione, o quantomeno un adattamento, dell’impalcatura collettiva a sua immagine e somiglianza: non è però un caso che apparentemente non si stiano valutando profili a lui simili, ma calciatori come Milan Badelj o Axel Witsel, più adatti a giocare in una posizione più arretrata, tatticamente ordinati, bravi a giocare nel corto dando il via dal basso all’azione offensiva. Con elementi da profili simili si avrà certamente meno estro, ma ci si avvicinerà a un maggiore equilibrio, elemento, come più volte detto, fondamentale in un campionato come quello di Serie A. Equilibrio che potrà essere migliorato anche con un terzino meno propositivo che possa alternarsi a Florenzi e che permetta quella fluidità di modulo tanto cara a Spalletti e indispensabile nel calcio contemporaneo. Sono chiare le esigenze tecniche dell’allenatore, che Sabatini dovrà esser ancora una volta bravo a far coincidere con quelle finanziarie e per farlo sarà decisiva la settimana che sta per cominciare, con altre operazioni in uscita (Iago Falque, Ljajic, probabilmente Sanabria, auspicabilmente Doumbia) che daranno il semaforo verde a quelle in entrata.


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