Spalletti allunga la coperta: ora è il momento delle scelte
A volte, quando si crede di avere poche risorse, basta sedersi a un tavolo, ragionare e scoprire che quelle risorse sono semplicemente male impiegate: succede nelle grandi aziende come nella vita di tutti i giorni, in cui ognuno di noi si trova a fare i conti e a ricollocare quello che ha per farlo rendere al massimo. E così deve aver fatto Luciano Spalletti, che con un semplice cambiamento di modulo e un piccolo aiuto dal calciomercato, può permettersi di avere più scelte e di basarle anche sull’avversario di turno.
L’esempio più lampante è quello relativo alla fascia sinistra: i tifosi romanisti hanno passato settimane a sperare che l’invulnerabile Lucas Digne non si facesse male, in quanto la sua alternativa, Emerson Palmieri, non era considerata all’altezza della situazione. Nel momento in cui si è ipotizzato che Stephan El Shaarawy potesse prenderne il posto si è anche un po’ sorriso, poi si è scoperto che con qualche accorgimento tattico e la presenza costante di un difensore centrale di piede sinistro, il faraone poteva effettivamente ricoprire una posizione esterna nel modulo “a tre e mezzo”, con il posizionamento di un terzino di ruolo (Maicon o Rüdiger in queste prime gare) dall’altra parte, allungando di fatto la coperta in quel reparto. La cosa, probabilmente, funzionerebbe anche al contrario, con Digne sul lato sinistro e un giocatore offensivo di piede mancino (Salah? Iago Falque?) su quello opposto e un equilibrio dunque immutato al di là delle scelte. A centrocampo ora vanno riempiti solamente due posti e questo ha permesso a De Rossi (al di là dell'infortunio che lo sta tenendo fuori) di rimpinguare il reparto dei centrali difensivi e a Nainggolan di reinventarsi in quello di incursore, ampliando anche le chance offensive. In sintesi, tra le tante novità apportate nel suo secondo mandato giallorosso, c’è anche un’ottimizzazione del parco giocatori che, nonostante qualche elemento che desta ancora qualche dubbio (ad esempio la posizione di Pjanic, giocatore troppo morbido per avere compiti difensivi in un centrocampo a tre e probabilmente ancora meno adatto a farlo in una mediana a due) e un assetto che a volte finisce per sbilanciarsi in avanti, sta mettendo una parziale toppa a evidenti problemi atletici di alcuni elementi, oltre ovviamente a portare risultati sul campo, viste le ultime tre vittorie consecutive.
E una volta aumentata la scelta, adesso Spalletti si trova a dover convivere con il problema che ogni allenatore vorrebbe avere. Le partite con Carpi e Real Madrid sono entrambe di grande importanza: la prima per continuare la corsa verso il terzo posto, la seconda per l’avversario e un contesto magari meno pratico viste le non altissime probabilità di qualificazione, ma utile a ricostruirsi anche sul piano mentale, più volte sottolineato dall’allenatore, ed effettuare le giuste scelte sarà un passo fondamentale per non lasciare nulla su entrambi i fronti.