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Spalletti v Spalletti

di Luca d'Alessandro
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Luca d'Alessandro

Se ripetersi è sempre complicato, riuscire a superarsi è qualcosa di estremamente difficile. Specie, dopo esser ritornato a sedersi sulla stessa panchina lasciata anni fa con quell’amaro in bocca di chi sa che si sarebbe potuto fare di più, ma per varie contingenze non ci si è riusciti. “Vengo a terminare quello che avevo incominciato” ha dichiarato Spalletti appena fresco di nomina di allenatore della Roma. Proprio per questo non si può parlare di minestra riscaldata per quanto riguarda il tecnico toscano, perché a vincere ha vinto, ma non ha vinto quello scudetto tanto rincorso. Nel frattempo a Roma sono cambiate tante cose, l’esperienza in Russia in un contesto completamente diverso da quello che può essere la Serie A e l’Italia ha migliorato, dato uno spessore diverso al mister, che si è presentato nella Capitale senza guardare in faccia nessuno, neanche se ti chiami Totti o se sei il centravanti fiore all’occhiello del mercato estivo Edin Dzeko. Un cambio di mentalità totale di chi è stato dentro il club, ha saputo vedere dal di fuori come appare e una volta rientratoci sta tentando di cambiarlo in meglio. Ecco che Spalletti ha intrapreso una gara contro se stesso, o meglio, la sua prima Roma, quella capace di strabiliare il mondo calcistico e di inanellare la migliore striscia di vittorie consecutive della storia del club: 11. Striscia che fu interrotta proprio a marzo, proprio dall’Inter di Roberto Mancini che attende i giallorossi sabato all’Olimpico. Quella era un’altra Inter, una squadra che vinceva i campionati, questa è una squadra in cerca di una propria identità. Ma era anche un’altra Roma e un altro Spalletti. La striscia attuale di vittorie consecutive della Roma ha raggiunto a Udine quota 8: 24 gol segnati 6 subiti. L’ottava vittoria consecutiva nel 2006 fu raggiunta soffrendo molto sul neutro di Rieti e lo score era di 23 gol fatti 5 subiti. Bene o male il confronto è pari, ma va considerato il fatto che Spalletti è arrivato solo 10 giornate fa, risollevando una squadra in caduta libera. “Il calcio è strano Beppe” sì, ma anche fatalista nell’eccezione romantica del termine. Nel 2006 Materazzi al 90’ mise fine alla rincorsa romanista (ma il 2006 fu l’anno di Materazzi vedi Francia-Italia a Berlino). Dieci anni dopo la rincorsa allo scudetto è utopia, ma c’è la possibilità di riprendere da dove si era terminato. Roma-Inter, Spalletti contro Mancini, Spalletti contro Spalletti, in ogni caso che vinca la Roma.  


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