Stallo totale, cinque le questioni da risolvere
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
Ogni giorno veniamo travolti da una miriade di nomi, come un fiume in piena. Nomi di possibili rinforzi, possibile sorprese, possibili acquisti. Walter Sabatini, si sa, tratta su più tavoli contemporaneamente. Tiene d'occhio tutto e tutti, bluffa se necessario pronto a calare l'asso al momento più opportuno. Attualmente però, forse complice anche l'Europeo, a Trigoria non si muove praticamente nulla. Stallo totale. Si parla di possibili esuberi, giocatori da piazzare, sconti da chiedere. Chi parla di Paredes al Milan per abbassare il prezzo di El Shaarawy mentre, contemporaneamente, prosegue l'estenuante trattativa per Digne. La Roma punta sulla volontà del giocatore e sull'accordo trovato con Mario Rui per pagare il francese il meno possibile (anzi, per riaverlo in prestito possibilmente).
Un milione risparmiato di qua, uno di là, in attesa che possa iniziare il vero mercato giallorosso. Per allestire una squadra competitiva non servono grandi rivoluzioni (la storia recente insegna) ma pochi, mirati, acquisti. Pallotta l'ha detto: “Abbiamo cambiato troppo negli scorsi anni”.
OBIETTIVI - Siamo ancora all'inizio del mercato ma, ad oggi, Sabatini deve risolvere la questione portiere, prendere un terzino destro, almeno un centrale (aspettando di capire cosa farà Castan) e dirimere l'intricata vicenda Digne/Mario Rui. Nel frattempo, bisogna sostituire a centrocampo Pjanic e Keita (quest'ultimo con Paredes, dovesse rimanere). L'attacco è l'unico reparto completo così com'è. Anzi, da sfoltire, contando i ritorni di Itutbe, Ljajic e Doumbia. Se i giallorossi dovessero puntare ancora su Dzeko, allora veramente ci si potrebbe permettere di non toccare nulla.
CHIAREZZA - Capitolo post Pjanic: bisogna fare chiarezza sulla tipologia di giocatore che la Roma sta cercando. Seguendo l'idea di Spalletti appena arrivato a Roma, quella cioè di spostare Nainggolan in avanti e Pjanic più indietro, si potrebbe pensare a un centrocampista bravo a impostare la manovra da dietro, una sorta di regista. Alla Badelj, per intenderci, che proprio Spalletti ha pubblicamente apprezzato appena due giorni fa.