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Tante certezze, alcune promesse e qualche incognita, la Roma promossa sul mercato

di Alessandro Carducci

Si chiude senza botti il mercato della Roma, con i giallorossi che cedono Marco Borriello prendendo in prestito il portiere Mauro Goicoechea dal Danubio, bloccato giorni fa. L' ex centravanti della Juventus è passato così al Genoa al termine di una giornata convulsa, iniziata di prima mattina con un incontro tra il ds dei liguri, Stefano Capozucca, e il corrispettivo giallorosso, Stefano Sabatini. Concitazione, fretta, ansia, l'orologio che scorre e che implacabilmente punta verso le 19.00, verso la fine del mercato. Poco prima di mezzogiorno, Capozucca è costretto a lasciare precitosamente l'Hotel Visconti per recarsi all'Ata Executive: il club di Preziosi deve correre contro il tempo per cercare di chiudere anche per Mesto, destinato al Napoli. Mentre un taxi lo porta velocemente via, si diffonde la voce secondo cui Borriello avrebbe accettato il Genoa. Bisogna ora risolvere solo un piccolo, insignificante, problema: l'ingaggio. Intanto arrivano offerte dell'estero molto allettanti per la Roma, con il Wolfsburg disposto a pagare tutto l'ingaggio dell'attaccante giallorosso. L'ex Juve vuole però restare in Italia, a meno di offerte clamorose, così l'ipotesi sfuma. Si arriva al tardo pomeriggio, quando il Genoa manda due emissari incontro a Walter Sabatini per chiudere l'affare. Dalle parti filtra ottimismo e, poco prima delle 18.00, all'Hotel Visconti si presenta il giocatore stesso per apporre la firma sul contratto. Jeans e camicia bianca per un Borriello che, mezzora dopo, uscirà dall'albergo soddisfatto del suo ritorno al Genoa, dove nel 2007 fece tanto bene a tal punto da guadagnarsi il ritorno al Milan. In extremis viene anche depositato il contratto di Mauro Goicoechea, che chiude il sipario sul mercato della Roma.
Un mercato alla fine più che positivo, con tante certezze, alcune promesse e qualche incognita.
Queste ultime sono fondamentalmente tre: la situazione centrali in difesa, il terzino destro e gli esterni offensivi. Per quanto riguarda il reparto arretrato, non si mettono in dubbio le qualità dei singoli quanto l'esperienza di Romagnoli e Marquinhos, unici difensori dietro ai titolari Burdisso e Castan. Solo il campo potrà dire se la scelta della dirigenza romanista sarà stata azzeccata o meno, così come quella di affidare la fascia destra a Piris. Bisogna indubbiamente dare tempo al giovane paraguaiano per integrarsi nel calcio italiano ma l'impressione è che la Roma possa essere maggiormente incisiva sull'altra fascia, con Balzaretti. In avanti, tra tanta qualità, sorge solamente un piccolo dubbio, legato alla scarsità di esterni puri, tanto cari a Zeman. Il reparto è formato da un mix di giovani dal talento assicurato e giocatori di esperienza e carisma, come Francesco Totti e Daniel Osvaldo, che garantiscono tanti gol e tanta sostanza all'attacco capitolino. Attenzione: nemmeno Bojan era un esterno puro.
Non bisogna poi dimenticare gli arrivi di Destro e Balzaretti, appetiti da tutti i top team italiani, con cui la Roma ha da una parte aumentato considerevolmente l'incisività sotto porta (lo scorso anno si diceva segnasse solamente Osvaldo), mentre dall'altra ha fatto un enorme passo in avanti rispetto al terzino sinistro dell'anno scorso, José Angel, aspettando Dodò. A centrocampo sono arrivati giocatori di quantità (Bradley) e qualità (Tachtsidis). L'americano può ricoprire diversi ruoli e con Zeman farà l'interno destro. Garantisce corsa, tanti palloni recuperati e diversi inserimenti in area di rigore. E' un motorino, è instancabile e farà molto comodo al boemo. Il greco è l'unico regista zemaniano nella rosa. E' dotato di un gran piede sinistro, un buon lancio e un'ottima visione di gioco. Un infortunio l'ha frenato nell'ultima parte del precampionato ma, in futuro, sarà probabilmente lui a dare il via alla manovra giallorossa, con De Rossi e Pjanic come intermedi. A completare il reparto, oltre a Marquinho, c'è anche il miglior giocatore della serie B dello scorso anno: Alessandro Florenzi è infatti tornato alla base e intende giocarsi tutte le sue possibilità per mettere in difficoltà Zdenek Zeman. Ha corsa, inserimento, classe e tanta voglia di dimostrare di essere da Roma. Nonostante le incognite, i giallorossi hanno quindi portato a termine un mercato efficace, soprattutto in un contesto, quello italiano, di povertà sia di soldi che di idee.


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