Tante domande, ora servono risposte
Roma e il suo ambiente sono spesso difficili da trattare e da capire fino in fondo. Ognuno ha la sua opinione e spesso sullo stesso argomento si sentono o si leggono versioni diametralmente opposte. La Roma attuale non solo non sta aiutando a far capire quale sia il suo vero profilo, ma anzi amplifica ogni possibile dubbio sul suo conto.
La gara del Franchi, dopo quella di Rotterdam e quella contro il Feyenoord, ha mostrato ancora una volta una squadra a due facce: quella della prima mezz’ora, schiacciata dal palleggio viola, e quella della seconda parte di gara, in cui si è rivisto addirittura un possesso palla non eccessivamente dissimile da quello dei giorni migliori. Ma la prima è una conseguenza di una scelta o l’accettazione di una situazione di fatto? E la seconda è il risultato di una crescita o quello di un calo avversario, dovuto magari all’infortunio di un uomo chiave come Pizarro? Domande che si aggiungono al già corposo mucchio di questioni sollevate in questa stagione e ancora irrisolte.
Un mucchio che ha cominciato a formarsi esattamente un girone fa, con la sfida di Marassi con la Sampdoria che, dopo l'1-7 contro il Bayern Monaco, mise a nudo le prime difficoltà giallorosse anche in campionato contro il pressing della squadra di Mihajlovic. Lunedì all'Olimpico arriveranno proprio i blucerchiati, nella prima delle tre partite in sette giorni che precedono la sosta che porterà al big match del sabato di Pasqua contro il Napoli, che, se le cose non a andranno come devono, potrebbe certificare l'inizio di un nuovo mini-campionato a cui nessuno pensava di doversi iscrivere, vale a dire la conquista del fondamentale secondo posto. La Roma ha il destino nei suoi piedi: dare qualche risposta sarà un buon inizio per non perderne il controllo.