Tanto rumore per nulla
Le buone intenzioni c’erano tutte ma non sono bastate per definire il maxi scambio Borriello-Gilardino-Quagliarella. Eppure la Roma ci ha provato: attorno a 12.30 Walter Sabatini lascia Trigoria per volare a Milano, dove presidenti, dirigenti e procuratori si riuniscono per gli ultimi colpi di mercato.
Il ds giallorosso è atteso all’Hotel Uptown Palace, vicino al centro, ma non c’è tempo da perdere e allora appena atterrato si reca negli uffici del presidente del Genoa, Enrico Preziosi. Poco dopo Sabatini esce precipitosamente e scappa via in taxi: è già tempo di muoversi nuovamente e di tornare in hotel. La Roma ha fatto così il primo passo, parlando con i grifoni del passaggio di Borriello in rossoblù, con Gilardino che si accaserebbe a Torino liberando così Quagliarella alla Roma. Sembra facile, semplice, lineare, ma non è mai così nel mercato. Mentre Sabatini attende buone nuove in Hotel, poco dopo le 16 la Juventus fa visita a Preziosi per mettere a punto la seconda parte del puzzle, il passaggio cioè di Gilardino in bianconero. Mancano ancora circa sette ore alla chiusura dei giochi e tutto lascia pensare ad una fumata bianca. Mentre Marotta e Preziosi parlano del più e del meno, Claudio Fenucci sbarca a Milano e poco dopo le 17.00 raggiunge Sabatini in Hotel. Non vuole parlare ed è comprensibile: sono ore decisive per l’ultimo colpo della Roma, ore nelle quali solitamente si parla il meno possibile per paura che un soffio di vento possa spazzare via tutto ma il suo arrivo solitamente presuppone la chiusura di un accordo e le firme sui contratti. Cresce la fiducia.
Poco dopo le 18.00 termina l’incontro tra Juve e Genoa e tutto lascia pensare che ora sarà il turno del faccia a faccia tra Juve e Roma. Così è e cinque minuti dopo aver lasciato Preziosi, il dg Giuseppe Marotta, il ds Fabio Paratici e l’agente di Quagliarella e Gilardino, Beppe Bozzo, arrivano in taxi all’Uptown Palace Hotel, dove ad attenderli trovano la delegazione giallorossa. Pochissimi minuti e arriva anche Carlo Cavalleri, figlio di Tiberio Cavalleri, agente di Marco Borriello. Ci sono tutti gli ingredienti per arrivare ad una conclusione positiva. Manca qualcosa, però. Manca l’accordo tra le parti. Nel frattempo, tanto per ingarbugliare ancora di più la situazione, la Lazio vede sfumare Yilmaz e a chi si rivolge? A Fabio Quagliarella, ovviamente, riproponendo così sul mercato un derby che si giocherà sul campo tra poche settimane. Alle 19.20 la dirigenza della Juventus esce dall’Hotel con pochi sorrisi e senza rilasciare dichiarazioni, ma mostrandosi possibilista per un’eventuale chiusura dell’accordo.
Qui iniziano i problemi perché, dopo l’incontro tra Roma e Genoa, quello tra Genoa e Juve e l’ultimo tra Roma e Juve, si credeva che la situazione si sarebbe definita facilmente. La Juventus si mostra tranquilla, sostenendo di poter arrivare ad un accordo in un minuto ma che prima sono altri a dover risolvere i loro problemi. L’entourage di Borriello fa sapere che da parte loro è tutto fatto e che non appena si sbloccherà la questione Quagliarella potrà concretizzarsi anche il prestito di Borriello al Genoa. Tutti sembrano apparentemente tranquilli ad eccezione di Beppe Bozzo, che rimane a colloquio con Sabatini una ventina di minuti in più rispetto alla Juventus e che appare molto nervoso e preoccupato. Una volta sceso nella hall dell'albergo, occupa subito una postazione utile per caricare i suoi due telefoni, che squillano senza interruzione. Bisogna trovare una soluzione. Sono le ore più frenetiche: le 23 si avvicininano ma ci sarebbe ancora la possibilità di concludere qualcosa. Quando anche Bozzo lascia l’Hotel sono quasi le 20.00 e inizia a filtrare pessimismo sulla chiusura dell’operazione: manca l’accordo tra le società sulla formula del trasferimento dei giocatori. In realtà Roma-Genoa e Genoa-Juve una soluzione l’hanno trovata. La Juve l’avrebbe trovata anche con la Roma per Quagliarella ma qualcosa ha fatto infuriare Sabatini. I bianconeri hanno preteso di cedere Quagliarella a titolto definitivo, mentre Borriello (cui la Roma avrebbe comunque dovuto pagare metà dell’ingaggio) e Gilardino partirebbero solo in prestito. Così la Roma si troverebbe un quadriennale per il 30enne Quagliarella e un Borriello che, tra un anno, sarebbe tornato nuovamente a gravare sulle casse giallorosse. La rottura è avvenuta quando la Juventus ha posto queste condizioni, minacciando contestualmente di cedere in caso contrario Quagliarella alla Lazio. Il ds giallorosso verso le 20.30 va a cena assieme al suo stretto collaboratore, Massara, e a Claudio Fenucci. A tavola si unisce anche un membro dell’entourage di Borriello. Il mercato non si ferma mai, nemmeno a cena: l’idea è quella di riesumare lo scambio tra Borriello e Gilardino ma anche l’affare last minute sfuma e, alla fine, non succede più nulla.