Tanto timore per nulla
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Un giorno, una settimana, un anno di preoccupazioni spazzati via in novanta minuti. Torino-Roma era vista quasi come un inevitabile fastidio prima del grande appuntamento di Tirana, un passaggio non richiesto per portare a casa in extremis l’obiettivo che non si era riusciti ad acciuffare prima. Un’incognita in un’equazione da cui si vuol tirare fuori un solo risultato, forse trasformata in qualcosa di più grande di quanto fosse in realtà.
Perché Torino-Roma è stata tutto tranne che la partita in grado di guastare i piani in vista della finale di Conference League: risultato messo in ghiaccio già nel primo tempo, ritmi quasi balneari, pochi contrasti e momenti di tensione per possibili infortuni. Il classico topolino partorito dalla montagna, da cui addirittura si può trarre anche qualche elemento positivo in vista di mercoledì. Innanzitutto, presentarsi all’appuntamento più importante della stagione con una vittoria - che non arrivava dallo scorso 10 aprile, Roma-Salernitana 2-1 - significa non doversi sbloccare proprio quando tutto vale di più, poi perché a portare i tre punti è stato, principalmente, uno che di tornare a segnare aveva proprio bisogno. È vero, Tammy Abraham è l’uomo che ha mandato la Roma in finale con la capocciata contro il Leicester, ma è altrettanto vero che l’inglese in campionato non segnava dal derby dello scorso 20 marzo - 2 mesi esatti di digiuno in Serie A - e, in generale, non stava offrendo delle prestazioni lusinghiere. Probabilmente non sarà stato questo ultimo appuntamento di campionato a farci capire le reali condizioni del numero 9, ma una cosa è presentarsi dinnanzi al Feyenoord con una scimmia sulle spalle, ben altra è farlo nelle migliori condizioni mentali possibili.
Infine, questi tre punti chiudono un discorso, quello dell’Europa del prossimo anno, che, come dicevamo all’inizio, probabilmente doveva essere agganciata prima, ma che, se non altro, non costituirà ulteriore responsabilità mercoledì. A forza di preoccuparsi di quanto brutte potessero essere le condizioni in cui la Roma si giocava questa partita contro il Torino, non ci si è resi conto di quanto proprio questa partita potesse aggiustare il contesto in cui i giallorossi si caleranno nell’appuntamento più importante della stagione e non solo. Meglio così.