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Totti e Lamela mostruosi, la Roma ha vinto come squadra

di Alessandro Carducci

“Questo è essere una squadra, signori miei, perciò o noi risorgiamo adesso, come collettivo, o saremo annientati individualmente. È il football, ragazzi”. Queste le parole pronunciate da Al Pacino, nel film "Ogni maledetta domenica", e sembrano fatte appositamente per fotografare la situazione della Roma. Oggi i giallorossi sono risorti come collettivo, si sono mossi come un blocco unico, una spinta propulsiva costante. Era la gara della verità: un’altra sconfitta e a Roma si sarebbe vissuta una settimana di inferno prima del derby e, invece, la vittoria con il Palermo consente alla squadra di Zeman di lavorare con tranquillità e serenità. Bisognerà preparare la stracittadina che, oltre alla rivalità campanilistica, rappresenterà un’occasione per  superare i biancocelesti in classifica e puntare dritti all’Europa. Finalmente i capitolini hanno disputato una gara senza cali di concentrazione, senza mollare un minuto, senza mollare un pallone. Tante le fotografie della gara: da Totti che correva ovunque a recuperare palloni a Burdisso che urlava e si sbracciava per tenere alta la difesa, da Bradley che ha riscattato la penosa gara di Parma a Lamela che, giorno dopo giorno, sta imparando ad esprimere le sue qualità e a servirsene per aiutare la squadra. Quando una formazione gioca così compatta, come questa sera, anche i singoli ne traggono giovamento e non si può non sottolineare la prova di Tachtsidis, sommerso di fischi ad inizio gara e autore di una prestazione più che buona, con la ciliegina dell’assist a Lamela. Ad eccezione di Totti e Lamela (mostruosi), risulta comunque difficile parlare dei singoli. Oggi, finalmente, ha vinto la squadra ed è proprio questa la cosa più importante.


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Giovedì 12 dicembre
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