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Tre punti fondamentali ma a San Siro servirà un'altra Roma

di Alessandro Carducci

Si dice spesso che contino solo i tre punti, che l'importante sia vincere e basta, anche a dispetto del gioco e della qualità. Vero, soprattutto in Italia. Soprattutto quando una squadra si trova nella condizione di dover vincere, come la Roma ieri.
Grazie ai tre punti, i giallorossi rimangono a dieci lunghezze dal Milan, ad una settimana dal big match di San Siro proprio contro i rossoneri. Alla lunga, però, è la qualità quella che conta, quella che fa la differenza, soprattutto in Champions dove i capitolini vengono considerati da tutti come la mina vagante del torneo. E ieri di qualità, contro una squadra che aveva quasi più infortunati che giocatori in campo, ne abbiamo vista veramente poca. Mancava Pizarro, colui cioè che detta i tempi a centrocampo. Il cileno, reduce dall'influenza, è stato sostituito da Simplicio che, nonostante sia arrivato a Roma proprio come vice Pizarro, rende di più sulla trequarti, dietro alle punte, ruolo che esalta la sua capacità di inserimento in area di rigore. Certamente non può bastare questo a spiegare una partita a tratti noiosa, contro una squadra infarcita di riserve che ha dato tutto, ma proprio tutto, rischiando anche di pareggiare, nel finale. Un pareggio che avrebbe provocato danni incalcolabili, sia alla classifica che al morale. I tre punti conquistati  permetteranno invece alla squadra di Ranieri di preparare con serenità il big match di sabato prossimo. A San Siro servirà un altro Totti, un'altra mentalità, un grande Menez, servirà Vucinic, servirà Pizarro ma servirà soprattutto la Roma. E anche la vittoria, che quest'anno non è ancora arrivata lontano dall'Olimpico.


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