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Tre volte sotto a San Siro senza perdere il match. È una Roma di carattere

di Luca d'Alessandro
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro

La Roma torna da San Siro ancora imbattutta sul campo. Un 3-3 roVARbolesco quanto rocambolesco in una gara in cui alla fine i giallorossi portano a casa un punto importante. Pochi spunti per gli uomini di Fonseca che affrontano una squadra solida, Ibra-dipendente con Leao in netta crescita, bravo a creare palle gol. In un certo senso Fonseca e Pioli tentano di limitare i punti forti dei rispettivi avversari, con Pedro e Karsdorp a fare da guardia a Theo Hernandez e Calabria a contenere Spinazzola. Annullati i lati forti offensivi, gli uno vs uno hanno fatto la differenza. Il mismatch Leao-Karsdorp porta a un paio di gol, come gli errori di Tatarusanu, l'assist involontario di Ibra per Kumbulla che a sua volta sbaglia sul primo gol. Una partita giocata contrasto su contrasto rovinata a un certo punto dal direttore di gara Giacomelli e dal VAR Nasca. Pedro commette fallo su Bennacer, ma è calcio di rigore, Mancini non prende Calhanoglu, ma è rigore di compensazione. Detto ciò, per la Roma era una sorta di prova del nove: giocare in casa della prima in classifica, la migliore squadra post-covid. Già solo il risultato rispetto allo stesso match (e al gioco espresso) di questa estate evidenzia i passi in avanti fatti dalla squadra di Fonseca. C'è ancora tanto da lavorare, soprattutto in fase difensiva (da giovedì contro il CSKA Sofia ci sarà Smalling). Forse non è ancora il momento di calarsi la maschera e dire: "Ci siamo anche noi per lo scudetto", ma una squadra sotto 3 volte contro il Milan, capace di recuperare e soffrire fino alla fine è una squadra di carattere e spesso è il carattere a fare la differenza


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