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Tutto muta rapidamente

di Alessandro Carducci
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci

Sembra passata un’era e, forse, in qualche modo è così.
Un anno passa in fretta, dicono, eppure è strano pensare che un anno fa la Roma ha compiuto l’impresa di buttare fuori il Barcellona. È strano pensare al modo con cui è avvenuto, alla forza mostrata nella sfida dell’Olimpico, alla determinazione, alla mentalità, al gioco e all’impressione di grande squadra che, da quel giorno, i giallorossi non hanno più mostrato.
Sembrava l’inizio di una nuova era, il famigerato e agognato salto di qualità che nella Capitale è più raro e prezioso del Sacro Graal.
Tutti alla ricerca del salto di qualità per poi, quando sembra essere arrivato, vederlo svanire, sfumare come il sogno di una Roma vincente.
Inutile soffermarsi su chi c’era e non c’è più, sui giocatori, su Di Francesco, Monchi o Gandini.
È un inutile esercizio di nostalgia.
Più curioso soffermarsi sulle sensazioni che aleggiavano in quel momento. L’atmosfera di festa subito dopo la partita, Pallotta che si tuffa nella fontana tra i cori dei tifosi, un entusiasmo travolgente, un profumo di grandezza che sembra talmente lontano adesso da far credere che siano passati dieci anni.
È passato un anno, un soffio, eppure è cambiato tutto. È tornato Ranieri, è tornato Massara e lo spirito che c’era un anno fa è svanito come se un meteorite avesse distrutto tutto e fatto ripartire da zero la civiltà.
Ci sarebbero abbastanza argomenti per deprimersi ma occorre rigirare completamente la questione.
Il calcio è spietato: sei un Re e il giorno dopo vieni cacciato via senza troppi fronzoli ma può accadere anche il contrario.
L’atmosfera cupa e tetra che si respira adesso può mutare nell’arco di poche settimane, pochi mesi.
È già successo tante volte e tante altre volte accadrà: d’altronde anche il campionato scorso era iniziato male e le prime polemiche sembravano presagire una stagione di stenti eppure la Roma è arrivata a un passettino dalla finale di Champions League. Tutto muta rapidamente, sempre. Il mondo è dinamico, il calcio ancor di più. Basta avere le giuste idee, un metodo e perseguirlo con forza e determinazione. Tutti dalla stessa parte e tutti con le motivazioni al massimo. Cosa che non è sempre accaduta quest’anno.


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