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Un campo indegno, Kjaer il migliore

di Redazione Vocegiallorossa

Può un campo diventare un acquitrino in poche ore? Assolutamente sì, e ci si può anche giocare per novanta minuti. Palla avanti e pedalare: questo l'unico modo di affrontare una gara del genere, l'opposto del calcio di Luis Enrique. La Roma si è adattata come ha potuto, tra l'altro priva di un giocatore forte fisicamente come Osvaldo. Tecnicamente è stata così una gara priva di spunti e povera di emozioni, con il Chievo leggermente più pericoloso sebbene il pareggio sia, alla fine, il risultato più giusto. L'unica nota positiva è rappresentata dalla prova di Kjaer. Il danese, giustamente criticato quando gioca male, ha sfoderato una prestazione perfetta, tra l'altro in precarie condizioni fisiche, con un problema muscolare che l'ha costretto ad alzare bandiera bianca, nella ripresa. L'acqua ha poi impedito qualsiasi triangolazione con la palla che, in alcune zone del campo, non rimbalzava per niente e faticosamente si spostava. Era una gara da sospendere? Forse sì, ma la Roma, come ammesso da De Rossi, non ha certo perso oggi il treno per l'Europa. I giallorossi devono provare ora a fare sei punti nelle ultime due gare ma, a meno di sconvolgimenti clamorosi (mai dar nulla di scontato in questo campionato), la squadra di Luis Enrique difficilmente andrà in Europa con il tecnico asturiano che, a fine anno, parlerà con la società. Stabilito chi sarà il tecnico per il prossimo anno, inizierà poi il mercato che dovrà rafforzare in maniera significativa la Roma. De Rossi a fine gara è stato chiaro: "Un anno così l'avevo messo in preventivo, me lo aspettavo, ma ora basta".


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