Un'estate disorganizzata
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Sono i primi giorni d’estate, la stagione delle vacanze, quella in cui si mettono in atto progetti e impegni presi anche mesi prima, tra ferie da chiedere con congruo anticipo e spostamenti e alloggi da prenotare. Nel calcio, ovviamente, è un po’ diverso: l’estate è fatta di lavoro sulle scrivanie dei direttori sportivi e sui campi, dove ci si prepara alla stagione che verrà. Non per questo non c’è comunque una grande mole di cose da organizzare: ritiri, tournée, amichevoli, varie ed eventuali. E in un’estate già tribolata per tremila motivi, la Roma non sembra aver diritto neanche a potersi organizzare con sicurezza: saltato il viaggio negli Stati Uniti, per i giallorossi, che dopo la non decisione dell’UEFA sembravano avere finalmente dei riferimenti precisi per mettere giù un piano coerente (tant'è che anche noi avevamo già analizzato pro e contro di giocare i preliminari di Europa League), ora non è sicuro neanche lo svolgimento nelle date previste del ritiro di Pinzolo, attualmente fissato dal 29 giugno al 7 luglio. Tutto questo perché, in modo del tutto inaspettato, la questione della possibile esclusione del Milan dalla prossima Europa League, si è improvvisamente riaperta, in barba a ogni logica organizzativa di una stagione che, tra l’altro, per le coppe europee - quindi egida UEFA - è già iniziata con i sorteggi dei turni preliminari di Champions League ed Europa League. Il fatto che nel 2019 un’organizzazione come quella della federazione calcistica europea non possa garantire a ogni sua squadra affiliata di poter pianificare la propria annata è un’anomalia forse troppo poco sottolineata: era già successo l’anno scorso, quando la Fiorentina credette di dover giocare il secondo turno preliminare di Europa League salvo poi esserne esclusa per il rientro del Milan, a preparazione però già cominciata in nettissimo anticipo su quelle che poi sarebbero state le esigenze agonistiche. E, visto anche l’andamento dello scorso campionato dei viola, la Roma vuole mettersi al riparo da eventuali danni di questo tipo: da questo punto di vista va letto il possibile spostamento o annullamento del ritiro - paventato da qualche giornale nei giorni scorsi - in caso di ammissione diretta alla fase a gironi di Europa League. Dover disputare la prima gara ufficiale il 25 luglio o il 24 agosto sono due cose troppo diverse per poter svolgere la preparazione con le stesse tempistiche: ci si può chiedere perché la Roma, dopo aver spinto, per esempio, sulla qualità della struttura per fare il ritiro a Trigoria lo scorso anno, abbia organizzato in fretta e furia la trasferta trentina quest’anno. Chiunque, però, ha il diritto, eventualmente, di sbagliare da solo: non dovrebbe, invece, essere spinto a farlo da imponderabili agenti esterni come sta accadendo in questo caso.