Un mucchio di punti
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Uno dei pochi dati positivi della partita contro l’Atalanta (forse l’unico, insieme alla reazione di nervi del secondo tempo) è, banalmente, il punteggio: portar via un punto da una partita per larghi tratti giocata peggio di un avversario che schierava un gran numero di riserve (seppur nel calcio il merito conti fino a un certo punto) significa aver raccolto molto più di quanto seminato. Non con queste “proporzioni”, ma anche nella scorsa stagione in diversi casi la Roma di Di Francesco ha vinto partite in cui non ha, per così dire, mostrato la sua miglior faccia, ammucchiando punti che sono serviti per centrare l’obiettivo stagionale pur non giocando un calcio brillante per tutta l’annata. Un calcio brillante che quest’anno, invece, al momento - con sole due partite giocate - non si è ancora mai visto, anche perché ancora non si è trovato un assetto funzionale alle risorse a disposizione. O meglio, si è rinunciato a perseguire un’idea messa in campo per tutta l’estate in virtù di valutazioni puntuali che potranno ripetersi anche nel match di venerdì, contro un Milan sì ferito e non certo eccezionale al San Paolo, ma comunque squadra - anche questa - contro cui in linea generale è più consigliabile mettere in campo certezze e non speranze. Qualche speranza, però, in campo dovrà necessariamente andarci, anche al di là del sistema di gioco che si proporrà: con Florenzi out, potrebbe fare il suo nuovo esordio in giallorosso quel Rick Karsdorp che non gioca da dieci mesi, o quel Davide Santon della discordia che, nel suo vecchio stadio, dovrebbe iniziare a convincere un po’ tutti della bontà del suo inserimento nell’affare Nainggolan; a centrocampo gli incastri ancora devono essere trovati e davanti è da capire se si tornerà all’assetto “classico” dopo quello ibrido - e ben poco funzionale - del primo tempo di Roma-Atalanta. Molto lascia pensare che venerdì si giocherà un’altra partita in cui l’obiettivo sarà ammucchiare altri punti in qualsiasi modo, per poi sfruttare la sosta e un calendario più morbido nel mese di settembre.