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Una grande squadra deve mantenere sempre alta la concentrazione

di Alessandro Carducci

C’è tanta amarezza al termine dell’incontro. Lo si vede nello sguardo della gente, nei sospiri, nelle occhiate che sembrano voler dire: “Sempre così, succede sempre così”. Oggi la Roma ha perso un’occasione, l’ennesima, per cercare di dare un minimo di continuità al suo campionato. Obiettivo fallito e da domani ricominceranno i processi per individuare i colpevoli. Certamente la vittoria di Milano, con l’accesso alla finale di Coppa Italia e al derby, ha avuto un ruolo decisivo. In città non si parla d’altro e, inoltre, il Pescara si è presentato all’Olimpico da fanalino di coda. Una grande squadra dovrebbe ignorare questi dettagli e giocare con lo stesso ritmo e la stessa intensità di sempre. Oggi la Roma non è stata una grande squadra e le energie mentali spese a San Siro hanno svolto un ruolo fondamentale. Chi non disputa le Coppe solitamente è avvantaggiato in campionato non solo perché si stanca di meno ma anche perché, a livello mentale, giocare una gara infrasettimanale (soprattutto se di una certa importanza) può influire sui calciatori. Non è una giustificazione perché una grande squadra deve riuscire a mantenere sempre alta la concentrazione ma la Roma, già in passato, aveva mostrato problemi nell’approccio alla gara. Andreazzoli aveva assicurato impegno ma i giocatori non l’hanno seguito. Parlare dei singoli, oggi, sarebbe fuorviante. Tra i pochi che si salvano, però, c’è De Rossi. Sotto rete ha sbagliato troppo ma la sua prestazione è stata abbondantemente sufficiente ed è un dato da sottolineare dopo la buona partita di Milano ma soprattutto al termine di una stagione per lui negativa e molto difficile. La Roma ora ripartirà dalla gara interna contro il Siena: manca un mese alla fine del campionato e Andreazzoli dovrà riuscire a tenere alta la tensione perché l’Europa deve essere ancora conquistata e i giallorossi non possono assolutamente permettersi altri passi falsi.


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