Una partita che mette a nudo la mancanza di qualità di gioco. La Mou-Roma si aggrappa alla forza nervosa del gruppo
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
La Roma esce sconfitta contro il Milan in una partita dai due volti, o meglio ci sono state due partite in una. La prima è quella in 11 vs 11, la seconda si è giocata dopo l'espulsione di Theo Hernandez. Andiamo in ordine. Il Milan è venuto all'Olimpico a fare il proprio gioco, fatto di un possesso palla sulla trequarti offensiva notevole a cui aggiungere le giocate dei singoli. La Roma ha avuto l'attenggiamento della squadra provinciale, abbassandosi notevolmente per tentare di far male in contropiede. Non c'erano altre soluzioni. Da capire quanto la questione fosse studiata o costretta dalla forza dell'avversario. Bastava vedere anche come vivevano la gara i due tecnici, da una parte Pioli era estremamente tranquillo, dall'altra Mourinho era una furia. Una partita nettamente diversa, per fare un paragone contro una squadra di pari livello, alla gara contro il Napoli, dove la Roma è stata sempre in partita. In campo non manca la grinta, manca la forza di imporre il proprio gioco, mancano gli uomini che fanno la differenza. Da un lato Ibrahimovic a 40 anni a decidere il match, dall'altra Abraham chiuso dal suo ex compagno di squadra Tomori e Kjaer.
Poi c'è stato il penalty concesso da Maresca, l'episodio che ha acceso gli animi, in campo, fuori, l'episodio che sposterà l'attenzione rispetto a quella che è stata la prestazione per buona parte della gara. Ibanez-Ibra, l'arbitro propende per il penalty dello 0-2.
La partita però è tutt'altro che finita e l'espulsione di Theo Hernandez dà una nuova occasione alla Roma. Qui la crisi di nervi post penalty, diventa forza nervosa incanalata alla ricerca del risultatao. Mourinho, che già aveva lanciato Felix (primo cambio, prima di El Shaarawy e Shomurodov), rompe come al solito gli indugi e mette tutti gli attaccanti possibili. Alla fine arriva il gol e qualche rimpianto per un altro episodio da rigore per i giallorossi.
La Roma perde una partita contro una squadra più forte. Di positivo resta l'aver sempre creduto di recuperare, anche il doppio svantaggio. La reazione ha fatto vedere, se ce ne fosse ancora bisogno di dimostrarlo, come Mourinho abbia creato un gruppo unito. Per il resto, tra una polemica arbitrale e un'altra, c'è ancora tanto lavoro da fare.