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Una sola Roma non basta

di Gabriele Chiocchio

Tra mancanza di risultati, errori di valutazione e infortuni non c’è pace per la Roma, che sta preparando la trasferta di Cagliari con un attacco ridotto ancor più ai minimi termini dal KO di Victor Ibarbo, evidentemente malgestito e ora di nuovo fermo per un problema al polpaccio destro. Al di là delle motivazioni che hanno portato a mandare in campo un giocatore appena arrivato e con problemi fisici pregressi (come dichiarato dal medico del Cagliari), il vero problema è ora ipotizzare una fase offensiva con soli due attaccanti disponibili, in un periodo in cui di gol se ne sono visti col contagocce.

E se si arriva a questo problema, è anche perché, probabilmente, si è fatta poca prevenzione tecnica sul piano della fase offensiva. In un anno e mezzo, Rudi Garcia ha prediletto un tridente con Totti falso 9 e un esterno di profondità come Gervinho, con il terzo slot del reparto a disposizione per uno degli altri a seconda della situazione. Eppure, per come era costituita la rosa a inizio stagione e per quanto visto in alcuni flash della precedente, si sarebbe potuto costruire più tipologie di fasi offensive, per soprendere l’avversario e per non rimanere a propria volta sorpresi in caso di problemi di numero, ruotando invece i giocatori offensivi quasi esclusivamente per turnazione e gestione del doppio impegno. Un anno fa, oltre a quella col tridente base, si sono visti sprazzi di Roma in grado di far collidere il gioco su un riferimento offensivo centrale (Destro, con due esterni), di aggredire con una prima e una seconda punta (lo stesso Destro e Gervinho, con Totti alle loro spalle), di creare un caos organizzato che non desse riferimenti all’avversario (rinunciando sia a Totti che a Destro, come accaduto a Napoli un anno fa e a Genova in questa stagione) e di controllare il gioco con il possesso palla (con Pjanic, Totti e Ljajic in campo contemporaneamente, a cui quest’anno si è aggiunto un Seydou Keita che certo non ha piedi mediocri). Nessuna però di queste soluzioni è stata approfondita, nonostante la consapevolezza dell’assenza di Gervinho per la Coppa d’Africa e le condizioni fisiologicamente non sempre eccellenti di Totti, e a dimostrarlo ci sono i grandi match, in cui Garcia, quando in condizione di scegliere, ha quasi sempre optato per la formula classica.

Al Sant’Elia saranno disponibili solamente Francesco Totti e Adem Ljajic, che per caratteristiche non sono uomini adatti per risolvere il problema di scarsa profondità della manovra offensiva e quanto visto martedì in Coppa Italia non è certo confortante. Non potendo contare su uno spartito di gioco bisognerà cercare di ottenere i tre punti in ogni altro modo possibile, prima del ritorno degli ivoriani dalla Coppa d’Africa, e può essere un'occasione, pur tutt'altro che facile da cogliere per puntare su qualcosa di nuovo. Ma è una situazione, un po’ come quella generale della Roma, che si poteva e si doveva evitare.


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