Una squadra in una partita
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
“Oggi dico solo che è stata una grande Roma. Complimenti ai miei, a tutti i giocatori che hanno giocato con qualche difficoltà. Abbiamo giocate con concentrazione, fiducia e coraggio. Voglio completamente isolarmi dall’episodio del rigore”. Fa bene Mourinho a spargere positività dopo una serata vista tante volte da queste parti, e che più di una volta ha lasciato strascichi capaci di influenzare negativamente ampi stralci di stagione, finendo a volte per compromettere obiettivi ben prima del preventivabile.
L’obiettivo della Roma di questa annata è ovviamente ancora ampiamente alla portata; va capito come i giallorossi possano raggiungerlo, dopo tre sconfitte consecutive fuori casa, due di queste determinate da episodi che non solo influenzano in maniera decisiva i risultati, ma che rendono difficilissimo provare a muovere un’analisi vagamente verosimile di quanto si è visto sul terreno di gioco. Ci si può provare e osservare una Roma che sul piano della personalità e della presenza della partita ha fatto meglio delle sue versioni precedenti viste allo Stadium, ma che su quello della qualità continua a latitare, proseguendo il trend delle prime partite di questo campionato.
Siamo appena al 17 ottobre e parlare in via definitiva o quasi di ciò che una squadra è o non è rappresenta un esercizio poco ragionato, ma la tendenza, come detto, è abbastanza chiara: tanta forza, tanta energia, meno qualità. Un atteggiamento che può pagare - e non lo ha neanche sempre fatto - contro avversari di rango inferiore, meno con chi ti gioca contro alla pari o da posizione di vantaggio, come successo questa sera e nel derby. Il tema degli scontri diretti che la Roma non riesce a vincere va avanti da parecchio tempo e spesso la causa era stata indicata piuttosto rapidamente: si può almeno pensare di ragionare nuovamente sul fatto che, ed è Mourinho stesso a dirlo, la rosa a disposizione non è all’altezza di tutti gli avversari e che se i singoli di livello più alto non danno qualcosa in più e se gli episodi girano male vincere certe partite resta complicato.
Cose pensate e ripensate, dette e ridette, viste e riviste: Juventus-Roma è stata la summa di queste prime settimane di stagione e anche di più. È stata la partita che più di tutte riflette ciò che i giallorossi sono in questo momento, per cause loro e non loro: chissà quanto tutto questo cambierà.