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Valanga giallorossa, altro esame superato. Mantenendo la squadra a questi livelli lo scudetto arriverà

di Alessandro Carducci

Basta appena mezz'ora alla Roma per demolire il Chievo e per confermare, ancora una volta, di essere diventata grande. Le gare di Manchester e Torino hanno dato forza e consapevolezza ai giallorossi, che oggi dovevano dimostrare di aver acquisito quella mentalità che ti fa andare avanti e ti fa reagire con la giusta rabbia, anche dopo aver subito un torto. Negli anni scorsi i capitolini avrebbero magari faticato a sbloccare la partita contro una squadra tutta arroccata nella propria metà campo, mostrando un un nervosismo che avrebbe complicato ancor di più il match. Non oggi, non questa Roma. I giocatori sono entrati in campo affamati, hungry for glory, come recita il motto del club capitolino. Gli ospiti hanno provato a fare le barricate ma non sono riusciti a contenere l'irruenza della Roma, troppo forte per questo Chievo.

Garcia in conferenza aveva suonato la carica: “Dopo Torino ho capito che vinceremo lo scudetto”. La squadra è pronta, è attrezzata e sarà il campionato a dare il suo responso ma mantenendo la squadra a questi livelli lo scudetto arriverà, se non quest'anno, sicuramente nei prossimi anni. Il Chievo non è mai riuscito a prendere il pallone perché questa squadra gioca a memoria, è unita, compatta e determinata nel raggiungere l'obiettivo. Da sottolineare l'ennesimo gol di Destro che, pur giocando poco, non ha perso l'abitudine al gol, e la grande prestazione di Ljajic. Quando gioca male è giusto criticarlo ma, allo stesso modo, sarebbe scorretto non sottolineare l'ottima gara di oggi. Gol a parte (e che gol!), ha giocato per la squadra e si è sacrificato per tutto l'incontro. Martedì la squadra di Garcia sosterrà l'ennesimo esame, contro i mostri sacri del Bayern Monaco. I tedeschi sono formidabili, non lo scopriamo oggi, ma la Roma è forte e la sfida, che fino a pochi mesi fa sarebbe stata proibitiva, ora non sembra più impossibile.


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