Vincere la sfida. Poi il nuovo progetto
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
Una delle regole non scritte del calcio dice che i "torti e aiuti alla fine si compensano". Se questa cosa è opinabile, i gironi così detti all'italiana (round robin in inglese) sono composti in modo da far emergere, a lungo andare, il vero valore dei partecipanti. Ecco quindi che dopo 32 giornate, la Juventus abbia ipotecato il suo sesto scudetto consecutivo, Roma e Napoli i posti Champions, e Lazio, Inter, Milan, più la sorpresa Atalanta, si contendano l'accesso all'Europa League. Nel mezzo, momenti più o meno esaltanti per tutti. L'importante non è il viaggio, ma, quando in ballo ci sono milioni di euro e di conseguenza la competitività di un club, la meta. Nell'uovo del turno di Serie A pasquale non c'è stata nessuna sorpresa, anzi, la Roma continua il suo momento in cui appena si alza leggermente l'asticella dell'avversario trova delle difficoltà e quando deve segnare il punto decisivo va a sbattere contro il palo: la solita routine che ha portato al movimento del "mainagioismo". Dopo le eliminazioni dalle coppe e i sogni "tabellati" di scudetto, smaltite amarezza e panico da "ormai arriveremo terzi", con conseguente effetto domino catastrofico fatto da cessioni illustri e mancati rinnovi, il campionato riparte da una certezza: 2 punti. Già adesso è il momento di certificare l'effettivo passo in avanti di un processo lento, ma continuo che la società si è prefissata (risanamento bilancio, stadio, progetto tecnico). 2 punti, gli stessi con cui il Napoli ha finito la scorsa stagione sopra la Roma, garantendosi l'accesso diretto in Champions League e un inizio di stagione soft. La Juventus si sapeva fin dall'inizio fosse una spanna superiore a tutte in Italia e sta dimostrando il proprio valore anche in Europa. I giallorossi hanno trovato il proprio contender, un avversario altrettanto nobile, capace di venire a riprendersi la rivincita, dopo aver subito il KO in casa. Una rivincita che, se si dovesse finire ai punti, premierebbe la Roma. La sensazione è che, comunque vada, ci sarà un nuovo punto di partenza, l'ennesimo tentativo delle ricerca di quella costanza sinonimo di vittoria. Ripartire da basi più solide rispetto all'ultima riformattazione del sistema può essere definito progresso.