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Voglia di rivalsa

di Alessandro Carducci
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci

Quando si pensa alla probabile formazione della Roma, i dubbi riguardano soprattutto il centrocampo e, a volte, l’attacco, considerando che Mourinho tende a cambiare poco, il minimo indispensabile tenendo conto dei tantissimi impegni ravvicinati. Il reparto che mai viene toccato è quello difensivo. In queste settimane, l’infortunio di Kumbulla ha certamente costretto lo Special One a schierare sempre gli stessi (ad eccezione di Vina contro HJK Helsinki). 
 
CONTINUITÀ - Più in generale, sembrano lontanissimi i tempi delle rose stravolte a ogni sessione di mercato. L’aria è cambiata e ora si si fanno meno operazioni, più mirate, cercando di non smantellare il gruppo ogni anno. Tornando al trio difensivo, è da due anni che stanno insieme dato che Ibanez è arrivato nel 2020, mentre Smalling e Mancini sono arrivati nel 2019. Questo significa che i giocatori hanno modo di conoscersi bene, di intendersi con uno sguardo, capirsi con un gesto e questo va a migliorare l’intesa in campo, limitando – si spera – gli errori.  

SPIRITO DI RIVALSA – C'è poi un fattore che può far ben sperare in vista della ripresa del campionato: ci sono giocatori, soprattutto in attacco, che hanno una voglia matta di spaccare il mondo e che sono pronti a dare il 100%. Iniziamo da Tammy Abraham, come lo scorso anno partito male ma, questa volta, senza l’attentuante di essere appena arrivato in Italia. Mourinho lo stuzzica continuamente in pubblico per far leva sul suo orgoglio e la Roma ha un disperato bisogno dei suoi gol. In seconda battuta, è pronto il Gallo Belotti. Si è detto per diversi giorni che l’avremo visto quasi al 100% dopo la sosta. Ha passato un’estate ad aspettare la Roma dopo il discusso addio al Torino. Si è allenato da solo ma, ovviamente, non poteva bastare. Ci si aspetta un salto di condizione da lui e questo, il Gallo, lo sa. 
Spostiamoci pochi metri più indietro e arriviamo a Lorenzo Pellegrini. Trequartista, centrocampista, dove lo metti sta. Contro l’Atalanta è rimasto in campo, nonostante un problema fisico. Non è la prima volta che lo fa e ricordiamoci che due anni fa giocò spesso con Paulo Fonseca senza essere in condizione di farlo, pregiudicando se stesso e il suo rendimento. 
Quasi sulla stessa linea, troviamo invece Nicolò Zaniolo. Roberto Mancini non l’ha chiamato in Nazionale e questo non può aver fatto piacere al talento giallorosso, che è rimasto a Trigoria ad allenarsi con la voglia di spaccare il campo. Sperando possa iniziare da quello di San Siro. 


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