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Zitti e buoni

di Luca d'Alessandro
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro

Serve il Mourinho-time per battere l'Udinese a questa Roma. Lo stesso mister ha parlato di una squadra che non riesce ad azzannare alla giugulare l'avversario di turno per non dover aspettare sempre i minuti finali. Però se è vero che banditi si nasce, non ci si diventa, resta difficile, dopo tre anni di Mourinho, pensare che questa squadra, nel bene o nel male possa cambiare. Sarebbe meglio concentrarsi su altri aspetti, come gli ingressi di Azmoun e di El Shaarawy che hanno vinto la partita o dello stesso Mourinho che ha saputo fare i cambi giusti al momento giusto. In due settimane in cui si è parlato tanto del momento Roma in chiave futura, specialmente con Mourinho e Tiago Pinto ancora in scadenza di contratto, di infortunati cronici o di calciatori che non stanno rendendo, la squadra zitta e buona conquista 3 punti d'oro sul campo. Non è un caso che Dybala si lascia andare a un'esultaza abbastanza eloquente, mettendosi il dito al naso per zittire critiche che lo hanno toccato particolarmente. Alla fine esce fuori anche l'orgoglio, quello di un allenatore a 3 punti dal quarto posto Champions che ancora non è riuscito ad avere la formazione titolare con una forma ottimale da inizio campionato. Un concetto che viene toccato da Mourinho più come una sfida al campionato, piuttosto che una scusante o una speranza. Zitti e buoni, perché guai a parlare della qualità che riesce a esprimere la Roma, vedi il gol di Dybala. Zitti e buoni, perché, comunque, quella contro l'Udinese è soltanto il primo match di un periodo estremamente lungo e complicato. 


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