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ECLUSIVA VG - Amisani, Corriere dello Sport: "Cagliari non a proprio agio a giocare in uno stadio vuoto. Con la Roma bisognerà attaccare da subito"

di Adriano Mazzone

In vista della partita di domenica Cagliari-Roma che si giocherà allo stadio Is Arena di Quartu Sant'Elena , Vocegiallorossa ha intervistato in esclusiva Giuseppe Amisani, inviato per il Cagliari del Corriere dello Sport. 

Questione stadio, come viene vissuta in città?
“La città e tutto l'ambiente cagliaritano vive questa situazione molto male come è ovvio che sia. Intanto il primo problema è rappresentato dal fatto che la stessa squadra è costretta ad emigrare da Cagliari a Quartu Sant'Elena che, pur essendo adiacente al capoluogo sardo, rappresenta una fatica in più. Inoltre un secondo problema che sta animando molto le proteste dei tifosi è il fatto che la società abbia messo in vendita prima gli abbonamenti e poi anche i biglietti per la partita di domenica, pur non avendo la certezza di poter giocare con il pubblico. Adesso che è stato ufficializzato che la partita sarà giocata a porte chiuse è ovvio che i ticket venduti verranno rimborsati, ma c'è stato uno sbaglio di fondo”.

E' un problema che secondo lei ha inciso anche sull'inizio poco esaltante della squadra?
“Di sicuro le voci che giungono dallo spogliatoio non parlano di una squadra particolarmente a proprio agio a giocare in uno stadio vuoto. Gli stessi giocatori hanno infatti dichiarato che molto probabilmente contro l'Atalanta se ci fosse stato il supporto dei propri tifosi non si sarebbero sbagliati due rigori consecutivi. Poi soprattutto la mancanza dell'appoggio di un pubblico si fa sentire in partite che potrebbero essere di grande equilibrio come quella con i bergamaschi. Già con la Roma, l'assenza dei tifosi potrebbe rappresentare sì un limite, ma di certo il divario tecnico tra i sardi e la squadra di Zeman si potrebbe far sentire di più”.

Contro la Roma che tipo di partita dovrebbe impostare il Cagliari?“Io penso che contro una squadra come quella di Zeman la miglior difesa debba essere l'attacco. Il Cagliari dovrà spingere sull'acceleratore fin dall'inizio per evitare di farsi schiacciare nella propria metà campo da una squadra completamente votata all'attacco come la Roma. Giocare di rimessa puntando sul contropiede potrebbe forse essere più semplice, ma sarebbe senza dubbio un rischio vista la grande qualità offensiva dei giallorossi. Inoltre il Cagliari ha gli uomini giusti davanti per poter provare a far male alla Roma”.

I giocatori che potrebbero mettere di più in crisi i giallorossi?
“Senza dubbio c'è Pinilla che è un ottimo attaccante che sa come muoversi su tutto il fronte offensivo, e poi c'è Sau che adesso è anche spinto dall'entusiasmo del primo gol in Serie A trovato sabato scorso contro il Palermo. Insieme possono impensierire molto la difesa giallorossa”.

Rispetto all'anno scorso questo Cagliari pensa che si sia rinforzato?“Tenendo conto delle possibilità economiche della società, la squadra è dotata di un livello tecnico abbastanza buono. La società è stata molto brava a rinforzarsi riuscendo a riscattare giocatori che l'anno scorso erano solo in prestito come Dessena, Thiago Ribeiro e soprattutto Pinilla. Inoltre è riuscita a non privarsi di giocatori come Astori e Nainggolan che erano molto ricercati e che probabilmente avrebbero lasciato Cagliari senza troppi problemi se fosse arrivata una buona offerta. Cellino però è stato bravo a non svendere. Per quanto riguarda gli acquisti non ci sono stati grandi nomi, però Sau è alla sua prima esperienza in Serie A e ha dimostrato di poter reggere la pressione, quindi penso che alla fine la squadra sia più forte dell'anno scorso”.


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