ESCLUSIVA VG - Di Michele: "Ranieri la giusta toppa ma c'è tanta confusione. Koné leader, Dovbyk va aiutato. Non aver giocato nella Roma il mio rammarico più grande"
L'ex attaccante, tra le altre del Lecce, e attuale allenatore David Di Michele, 83 gol in 302 presenze in Serie A, ha giocato Roma-Lecce ai microfoni di Vocegiallorossa.it.
Mourinho, De Rossi, Juric e Ranieri in appena 13 mesi: che idea ti sei fatto sulle scelte e sul momento attuale della Roma?
"Non è un momento idilliaco per la Roma. La scelta di esonerare De Rossi, poche settimane dopo il suo rinnovo triennale, mi è sembrata sinonimo di confusione. In quel momento la Società ha perso credibilità agli occhi dei tifosi e questo ha segnato una crepa con la città in generale. L'avvento di Juric poi non ha dato i risultati sperati, ora con Ranieri è stata messa una toppa perché conosce benissimo la piazza e ha una carriera che parla da sola. Mi auguro che possa sterzare una stagione fino a qui difficile".
Quanto è difficile leggere Roma-Lecce, considerato anche il grande impatto avuto da Giampaolo?
"Sono due squadre in crescita. Le ultime prestazioni della Roma, risultati a parte, sono state positive, ma anche il Lecce ha ritrovato entusiasmo con Giampaolo, con i giocatori rinati a livello fisico e soprattutto mentale. Contro la Juventus sono stati aggressivi e hanno lottato fino all'ultimo, trovando il pareggio nel finale. Se il Lecce giocherà come nelle ultime gare, potrà sicuramente creare problemi anche questa sera".
Quanto stanno mancando a Dovbyk le giocate di Pellegrini e soprattutto Dybala?
"L'ucraino è forte ma va messo nelle condizioni di rendere al meglio. Sa far salire la squadra e segnare, come dimostrato lo scorso anno con il Girona, dove ha sfruttato al meglio il gioco corale degli spagnoli. Qui per ora sta patendo il momento non facile della Roma, con una situazione che non lo ha aiutato. Sicuramente va rifornito meglio, poi lui deve essere più cattivo in zona gol, soprattutto davanti al portiere avversario, e gestire meglio le palle più semplici, quelle che alla fine fanno la differenza".
É Koné il giocatore dell’attuale rosa della Roma con più margini di miglioramento?
"Parliamo di un giocatore forte, fondamentale. Ha qualità e forza, regge da solo il centrocampo. La Roma di Juric forse non lo aiutava, con Ranieri è al centro del gioco. Lo vedo anche come leader, a prescindere dall'aspetto tecnico. E può migliorare ancora molto".
Il destino non ha voluto che giocassi nella Roma e rispondere é impossibile: ma quanto avrebbe segnato la coppia Di Michele-Totti con Spalletti in panchina?
"Se avessi avuto l'opportunità, sarebbe stata la ciliegina sulla torta di una carriera importante. Ho avuto la fortuna di giocare in tante grandi squadre, con tifoserie molto calde. Ancora oggi sento il loro affetto. Però sono stato vicino due volte alla Roma e non essere riuscito a indossare quella maglia è stato il rammarico più grande. Sarebbe stata la chiusura perfetta di un cerchio, come il lieto fine di un film bellissimo".