ESCLUSIVA VG - Graziani: "E' stato un anno positivo. A Ranieri un bel nove, da Adriano mi aspettavo di più"
Vocegiallorossa.it ha raggiunto, in esclusiva, l'ex romanista Ciccio Graziani, che ha tracciato un bilancio dell'annata giallorossa appena terminata e delle prospettive future con un sogno, nemmeno tanto nascosto, nel cassetto: uno stadio di proprietà a tinte giallorosse.
Ti va di fare un bilancio dell'annata della formazione giallorossa?
E' stato un anno abbastanza positivo. Meraviglioso fino al 31 di maggio. Se pensiamo che a 45' dal termine del campionato la Roma era campione d'Italia. Peccato che di fronte avesse una squadra altrettanto forte come l'Inter, che le ha soffiato lo scudetto sul filo di lana. La seconda parte del 2010 è iniziata malissimo ma nel prosieguo la situazione è nettamente migliorata perché la squadra si è riposizionata in classifica, soprattutto dopo la vittoria di Milano con i rossoneri mentre in Champions League ha centrato gli ottavi di finale.
Ripercorrendo il 2010, quali sono stati, secondo te, i momenti più belli, quelli più significativi, e quelli, magari, peggiori?
Il momento più significativo è rappresentato dalla cavalcata che ha portato la Roma ad una rimonta strepitosa. Solo la vittoria dell'Inter a Siena ci ha impedito di coronare un sogno meraviglioso. Il momento peggiore, la Roma lo ha vissuto all'inizio di questo campionato in cui ha stentato molto. Ha avuto grandissime difficoltà. Anche il cammino in Europa è stato altalenante come dimostrano la sconfitta a Monaco di Baviera e quella interna col Basilea.
Quale è stato il giocatore che ti ha stupito di più in assoluto e quello che, invece, non ha rispettato le attese?
Il giocatore che mi ha stupito di più è stato sicuramente Marco Borriello. La delusione, invece, è stata Adriano. Mi aspettavo qualcosa di più dal brasiliano.
Quindi per te non si può parlare di una scommessa vinta?
Per ora, purtroppo, no. Il suo rendimento è stato al di sotto delle aspettative. Siamo arrivati quasi alla fine del girone d'andata ed Adriano non ha ancora lasciato il segno. Mi dispiace dirlo, perché credevo molto nell'Imperatore ma, al momento, è una scommessa persa.
Un voto a Ranieri per questo 2010?
A Ranieri do un bel nove. Allenare a Roma non è facile. Secondo me, ha fatto un ottimo lavoro. Ha sfiorato uno scudetto ed attualmente è in piena corsa in tutte e tre le competizioni. E' stato molto bravo a gestire le difficoltà in avvio di stagione.
Come ti spieghi che a Roma, dopo la generale esaltazione di Ranieri per l'incredibile rincorsa della passata stagione, siano bastati pochi risultati negativi per creare una certa sfiducia intorno al tecnico?
Io ricordo che quando il Verona vinse lo scudetto, il cronista che intervistò mister Bagnoli durante i festeggiamenti, chiese al tecnico come mai non fosse molto felice. Il tecnico rispose che, il solo pensiero che alle prime due partite sbagliate della stagione successiva, sarebbe stato puntualmente contestato, lo spingeva a rimanere coi piedi per terra. Questo per dire che nel calcio non c'è memoria, non conta quello che hai fatto ma solo quello che stai facendo.
Un auspicio per il 2011?
L'auspicio è che si possa fare ancora meglio in Champions League rispetto agli anni passati. In campionato, invece, mi auguro di poter competere per il titolo fino alla fine.
Se ti chiedessero di scegliere: Champions o campionato?
La Champions. La Roma non l'ha mai vinta, sarebbe un sogno alzare quella coppa.
Che anno sarà il 2011 per il capitano, Francesco Totti?
Purtroppo per Francesco, come per tutti i calciatori, la carta di identità comincia a sbiadirsi un po'. Va gestito al meglio e preso in considerazione nei momenti di grande forma perché, se lui sta bene, è ancora in grado di fare la differenza. E' indubbio che gli infortuni, l'usura, l'età non ci permettono più di vedere quel Totti che abbiamo ammirato fino a qualche tempo fa. Nel corso degli anni è inevitabile che si perda lo smalto, la rapidità, la velocità. Fermo restando che lui è stato ed è il giocatore, in assoluto, più forte nella storia della Roma e fra i più forti al mondo. Questo inorgoglisce noi tifosi della Roma.
A livello societario, quali previsioni?
Io mi auguro che ci sia una svolta positiva.La Roma ha bisogno di una società forte per programmare il futuro e mantenersi a certi livelli. Spero che arrivi un proprietario che riesca a mantenere la Roma competitiva così come ha fatto la famiglia Sensi in questi anni.
Un sogno nel cassetto?
Uno stadio tutto giallorosso. Sarebbe un sogno meraviglioso avere uno stadio di proprietà colorato ogni domenica interamente di giallo e di rosso.