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ESCLUSIVA VG – Gullo racconta Ghisolfi: “Sa spendere bene e gestire i soldi che ha a disposizione, ma è bravo anche a vendere. Software o osservazione sul campo? Fa un mix”

di Emiliano Tomasini
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini

È arrivata ieri l'ufficilità di Florent Ghisolfi come nuovo Responsabile dell'Area Tecnica della Roma. Il club giallorosso potrà così iniziare a programmare sul serio il prossimo calciomercato estivo e la prossima stagione.

In un precedente approfondito abbiamo raccontato la carriera di Ghisolfi, ma che tipo di dirigente è il nuovo Responsabile dell'Area Tecnica giallorosso? Come lavora? Quali sono i suoi punti di forza e quali difficoltà potrebbe incontrare a Roma? Il suo ex collaboratore al Nizza Giovanni Gullo (che in passato ha lavorato anche per Milan, Juventus e Monaco), ha raccontato tutto questo in esclusiva a Vocegiallorossa.it.

Che tipo di persona è Florent Ghisolfi?
“Ma guarda lo conosco anch'io tra virgolette poco, perché lui è arrivato l'anno scorso qua, quindi, non è che lo conosco più di tanto. Posso solo dire che è molto capace, è sveglio ed è una brava persona. Penso che a Roma possa far bene”.  

Come è stato il suo inserimento al Nizza?
“Non è arrivato e ha stravolto il nostro lavoro e non ha mandato via nessuno. Qua da noi ha continuato a fare il lavoro che faceva il suo predecessore, aggiungendo le proprie conoscenze e la propria rete di comunicazione. Ha dimostrato di essere una persona che ha rispetto del posto dove arriva. In generale, è uno che sul lavoro è capace”.  

È un dirigente che ama lavorare con i giovani e scoprire i talenti?
“Io sono proprio quello che in questo momento è a seguire dei giovani, quindi figurati. È uno aperto a tutto”.

Negli ultimi anni si dibatte molto tra chi si affida molto alle analisi dei computer e chi, invece, continua a preferire l’osservazione dei giocatori sul campo. Ghisolfi cosa preferisce?
“Fa tutte e due le cose. Un mix diciamo. Lui si fida molto delle persone che vedono direttamente i giocatori, però il supporto tecnologico lo usa. Sa lavorare bene con l’aspetto tecnologico e con i software, ma è molto bravo anche a livello umano. Ha delle persone di fiducia con cui lavora e di cui si fida molto, ma poi prende lui le decisioni”.

I tifosi della Roma lamentano l'assenza di una figura forte in dirigenza. A volte Tiago Pinto è stato criticato anche perché non ha difeso la Roma, Ghisolfi come è a livello comunicativo?
“Non te lo so dire. Io faccio da consulente, vado in giro per il mondo a seguire giocatori. Non seguo più di tanto. Però le conferenze stampa le fa, parla. Quello che c’è da fare, lo fa. Non so che rapporti abbia con i giornalisti. Lui è di origine italiana, ma è francese come stile. È una brava persona, è competente e non è uno stupido. Per come l’ho conosciuto, è davvero uno competente e bravo”.

Di alcuni DS si dice “Sa comprare ma non sa vendere” e di altri il contrario, lui in cosa è più bravo?
“Al Nizza ha venduto ma ha anche comprato. Sa usare bene i soldi, questo sicuramente sì. Non spreca i soldi a destra e sinistra. Però anche nelle vendite ha fatto molto bene. Non ha fatto delle brutte operazioni, sia in entrata che in uscita”.

Quali difficoltà potrebbe incontrare alla Roma?
“Qui in Francia c’è un calcio diverso da quello italiano. Dovrà sicuramente adattarsi alla cultura italiana. Roma è una piazza difficile. Questo è lo scoglio vero. Però il mercato lo sa gestire bene, sia in entrata e in uscita”.

Quali sono queste differenze tra Italia e Francia di cui parli?
“L’ambiente sicuramente. A Nizza l’ambiente è più tranquillo. Attenzione, la tifoseria nizzarda non è dolce eh, però qua ti danno più possibilità di lavorare, più tempo. Lui qui al Nizza ha fatto bene da subito, ma l’hanno lasciato lavorare con calma. Bisogna vedere se a Roma avrà la stessa possibilità. Però ripeto, secondo me è una persona valida. Se mi parli dell’uomo e del dirigente, io ribadisco che è uno davvero bravo e competente, può far bene.”.

Parla italiano?
“Lo capisce ma non lo parla. Con me parla in francese. Anche la lingua è una cosa importante. Ripeto, la persona è una persona capace, una persona che sa il fatto suo. Ne ho conosciuti di direttori che non so come potessero fare i direttori. Lui invece è un direttore più che valido, parlo sia di qualità umane che professionali. Sarà importante però metterlo nelle migliori condizioni. Se iniziano subito a massacrarlo… qui non è mai stato attaccato. In Francia ha sempre ottenuto subito risultati, anche al Lens aveva fatto molto bene”.

Ghisolfi è un dirigente attento alle giovanili del club?
“Sì sì, assolutamente. Lui è uno che sembra che non ci sia, ma c’è sempre. È uno molto attento, molto presente. È bravo, competente, rispettoso. Si occupa del settore giovanile, chiede, va, si muove. Non è uno che lascia in abbandono alcune situazioni. È uno di parola. Ripeto, bisogna però metterlo nelle condizioni di poter lavorare. Il punto è questo. Roma è una piazza importante. Dipende anche da chi avrà come collaboratori e da chi porterà con sé”.

Qual è stato secondo te il suo miglior colpo al Nizza?
“Il vero colpo credo sia stato prendere Farioli. Aver preso un allenatore italiano, che sta facendo bene, non è facile. Farioli è bravo, al Nizza non abbiamo grandi grandi giocatori, abbiamo ottimi giocatori da cui Farioli ha tirato fuori il meglio”.


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