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ESCLUSIVA VG - Iannicelli, Napoli Canale21: "Totti giocatore immenso"

di Alfredo Garofalo

La redazione di Vocegiallorossa.it ha contattato il popolare giornalista campano, Peppe Iannicelli, volto noto dell'emittente Napoli Canale 21. Il conduttore del programma sportivo di successo Campania Sport ha risposto ad alcune domande in vista della gara Napoli-Roma, in scena al San Paolo domenica sera.

Che partita si aspetta?
“E' una partita chiave per entrambe le formazioni. Da un lato il Napoli, atteso nel ruolo di anti-Juve pronosticatogli in avvio di stagione, obiettivo peraltro parzialmente fallito, dall'altro la Roma per la quale regna grande curiosità. Sarà molto interessante verificare quanto inciderà il jet lag sul match di domenica sera, in quanto gli azzurri hanno molti giocatori sudamericani che hanno trascorso le festività nel proprio Paese e la Roma ha addirittura svolto una serie di attività, anche promozionali, dall'altra parte dell'oceano. Tutto ciò, a mio avviso, potrà avere un suo peso specifico sull'andamento della gara”.

Da un punto di vista tattico che gara sarà? Si attende un Napoli a trazione anteriore o una squadra pronta a giocare di rimessa?
“Il Napoli cercherà di sfruttare le sue micidiali ripartenze. La Roma si proporrà in proiezione offensiva mentre gli uomini di Mazzarri proveranno a capitalizzare le inevitabili sfasature che il costante atteggiamento offensivo degli atleti di Zeman comporterà. Prevedo una partita di ricca di emozioni ma anche di gol. Dovessi scommettere punterei su un match con tante realizzazioni”.

Gli azzurri potrebbero essere distratti dal mercato che in queste ore coinvolge il club partenopeo sia in entrata che in uscita?
“E' un momento cruciale della stagione. L'ambiente napoletano non è molto soddisfatto di ciò che è stato fatto sino ad ora. I punti persi per strada hanno fatto perdere un po' dell'entusiasmo iniziale. Alcuni giocatori hanno chiesto di andar via, qualcuno è già partito, qualcuno di certo arriverà. In questi casi la ricetta migliore è la vittoria. La gara con la Roma rappresenta un'occasione ghiotta per ritrovare le giuste motivazioni”.

L'arbitro Tagliavento è l'uomo giusto per dirigere questa partita?
“Non mi convince al 100%, ma devo dire che questa stagione è molto complicata anche per gli arbitri. L'introduzione dei giudici di porta non ha semplificato le cose”. 

Quale giocatore del Napoli i giallorossi dovranno temere di più?
“Credo Hamsik per la sua capacità di inserirsi negli spazi, che sicuramente la difesa romanista concederà”.

A Zeman invece quale giocatore toglierebbe?
“Sicuramente Francesco Totti, il grande Capitano che peraltro al San Paolo ha sempre fatto molto male al Napoli. Ricordo che l'anno scorso venne sostituito qualche istante prima che finisse la gara e lo stadio partenopeo gli riservò una standing ovation davvero meravigliosa. Qui sono passati grandissimi giocatori, sicuramente il più grande di tutti, vale a dire Maradona, per questo il pubblico è in grado di riconoscere la grandezza di rivali leali e di qualità come Totti. Lui è un esempio straordinario per tutti. Se pensiamo soltanto a come è riuscito - con grandi sacrifici, pur di assecondare la sua passione calcistica - a superare i gravi infortuni subiti in carriera. Francesco Totti ha scritto e scrive ogni settimana una pagina d'oro del calcio italiano”

Da osservatore esterno come vede il progetto americano: lo stadio di proprietà, investimenti decisi sui giovani di talento, l'idea di un calcio aggressivo.
“Io sono profondamente convinto che il futuro del calcio sia questo. Puntare sui vivai e la Roma, in questo senso, non è seconda a nessuno. Lo stadio di proprietà è un altro tassello in questa direzione. Sono tutti elementi di una progettualità che io onestamente avrei lasciato nelle mani di Luis Enrique. Mi sono piaciuti molto gli elementi di innovazione introdotti l'anno scorso. Non mi sarei affidato a Zeman, che rappresenta una sorta di déjà vu con le sue vittorie squillanti e le sue sconfitte altrettanto sorprendenti. C'è sicuramente una linea di continuità nel gioco che mi sembra comunque che il pubblico romanista dimostri di apprezzare”.


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