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ESCLUSIVA VG - Mangone: "Tanti errori individuali, non è un discorso tattico. Bisognerà fare attenzione a Gervinho"

di Simone Ducci
Fonte: Intervista a cura di Simone Ducci

Amedeo Mangone, ex difensore di Roma e Parma, è intervenuto ai microfoni di Vocegiallorossa.it per parlare della sfida tra le due squadre, in programma oggi al Tardini alle ore 15:00.

Come valuta finora la stagione della Roma?
“I risultati parlano chiaro. La società ha cambiato molto rispetto alla passata stagione, ha bisogno di un po’ più di tempo per far ambientare meglio i nuovi. Il passaggio del turno in Champions League permette di concentrarsi sul campionato, sebbene anche lì ci siano state alcune difficoltà. Facendo il risultato domani contro il Parma, la squadra potrebbe rilanciarsi nella corsa per la qualificazione in Champions League. Si pensa che la Roma debba sempre lottare per i primi tre posti. Il campionato è ancora lungo”.

Come si spiega i tanti gol subiti quest’anno?
“Quest’anno ci sono stati tanti errori individuali. Il discorso non è tattico. Probabilmente gli episodi hanno condizionato i calciatori. Il problema è mentale. È anche vero che non bisogna solo vedere i difensori perché in una squadra si difende almeno in 8, con i tre centrocampisti che devono aiutare la difesa. Credo che anche l’assenza prolungata di De Rossi abbia avuto il suo peso nella questione. Lui dà gli equilibri alla squadra”.

Come le sembra Zaniolo?
“È un ragazzo che sta giocando molto bene. Ne parlavano bene già nella Primavera dell’Inter. È veramente forte e ha grande prospettiva. Mi sembra molto serio e questo è un vantaggio per lui. Il fare bene a Roma vuol dire tanto: la maglia giallorossa pesa. Sta dimostrando di avere una grande carriera davanti. Il merito è anche di Di Francesco: quando lo schierò contro il Real Madrid sembrava avesse compiuto un azzardo. Alla fine però la scelta si è rivelata azzeccata”.

Quale sono le insidie nel match di domani per i giallorossi?
“Ho visto il Parma alcune volte e mi sembra una squadra quadrata e organizzata. È una formazione che, specialmente in casa, tende a chiudersi e a ripartire velocemente. Ha un giocatore molto importante e veloce come Gervinho. È una squadra tosta e ben allenata. La Roma dovrà stare attenta”.

Nel 2001 la sua Roma certificò lo scudetto proprio contro il Parma. Che ricordi ha di quella giornata storica?
“Ricordo la grande festa che c’è stata. È un ricordo bellissimo. Aver vinto uno scudetto in una città molto attaccata e appassionata al calcio è stato davvero bello. C’era un po’ di tensione quel giorno perché sapevamo che avremmo dovuto vincere. La spinta fu immensa. Il pubblico è stato il dodicesimo uomo in campo”.

Dopo l’esperienza in giallorosso andò proprio al Parma, sebbene non giocò moltissimo…
“A Parma purtroppo sono stato sei mesi in vacanza. Ho fatto solo una presenza e non ho trovato molto spazio. Ho un ricordo comunque positivo. Nonostante le difficoltà avevamo una squadra con elementi importanti. C’era capitan Cannavaro che non si tirava mai indietro. In quel periodo poi ci fu anche il cambio di allenatore, con Ulivieri che lasciò il posto a Passerella. Alla fine della stagione la squadra vinse anche la Coppa Italia, a conferma della qualità della rosa. La città è tranquilla e ti permette di lavorare bene. Mi sono trovato bene”.


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