.

ESCLUSIVA VG - Marazzina: "I Friedkin dovrebbero scusarsi pubblicamente e richiamare De Rossi"

di Redazione VGR

Quattro anni in Emilia-Romagna e sei mesi nella Capitale. Massimo Marazzina, doppio ex attaccante di Roma e Bologna, ha parlato del momento dei giallorossi in esclusiva a Vocegiallorossa.it. 

Roma e Bologna non vivono un momento esaltante: se però le difficoltà della squadra di Italiano erano prevedibili, il discorso per i giallorossi è diverso...
"Decisamente sì. Quella che tra le due ha più attenuanti è sicuramente il Bologna perché ripetere il cammino della scorsa stagione sarebbe stato quasi impossibile, avrebbe voluto dire lottare per vincere il campionato. L'impegno in Champions League, si sa, porta via sempre tante energie. Soprattutto con questo nuovo formato".

Allora andiamo dritti al punto: qual è stato finora il più grande errore dei Friedkin?
"Sono probabilmente di parte perché De Rossi, quando arrivai a Roma, fu il mio compagno di camera. Non ha avuto senso mandarlo via dopo poche giornate, è stato irrispettoso. Un allenatore ha bisogno di tempo per lavorare, soprattutto quando ha tanti calciatori nuovi alla loro prima esperienza in Italia. Anche Batistuta, come tanti altri campioni, faticò appena arrivato. Per questo, l'esonero di Daniele è stato completamente fuori tempo".

Scontata allora la soluzione per cercare di salvare questa stagione?
"L'unica sarebbe richiamare De Rossi, che tornerebbe solo per l'amore che prova verso la Roma. I giallorossi hanno bisogno di un allenatore importante, capace di tenere testa ai giocatori e alla piazza in generale. Ora sarebbe difficile ingaggiare allenatori di personalità, penso ad Allegri ma non so se sarebbe amato. Se i Friedkin dovessero esonerare Juric, dovrebbero scusarsi pubblicamente con De Rossi, ridargli in mano la squadra e farlo lavorare senza rompergli le p***e. In questo modo anche i giocatori non avrebbero più alibi".

Pensiero da ex attaccante: che momento sta vivendo Dovbyk?
"L'ucraino è un ottimo giocatore, lo scorso anno ha segnato molto con il Girona. Ora è in una realtà diversa, con una squadra che in questo momento non gira. Non è facile trovare continuità in zona gol se hai al massimo un'occasione sporca a partita. Sotto questo aspetto, gli stanno mancando gli assist e le giocate di Dybala e Soulé".

Sei mesi non facili a Roma, che ricordi hai?
"I sei mesi in giallorosso non furono facili. Arrivavo da una realtà diversa come quella del Chievo, in un momento in cui la squadra era uscita da tutte le competizioni. Si aspettava solamente la fine della stagione per ricominciare da zero. Ero in prestito e mi feci subito male. Peccato perché speravo di fare meglio. Ho però un bellissimo ricordo di quell'avventura, sento ancora oggi alcuni miei vecchi compagni di squadra. Porto nel cuore tutti, dal primo massaggiatore all'ultimo campione, Totti".

Ora vivi a Miami, l'Italia ti manca?
"Vivo da qualche anno a Miami con la mia famiglia, stiamo bene. Faccio lezioni private ai giovani, torno in Italia solamente in vacanza. Non voglio allenare, non ho nemmeno il patentino. Mi diverto a insegnare calcio ai ragazzi, sto tutto il giorno all'aria aperta e sono felice così".
 


Altre notizie
PUBBLICITÀ