ESCLUSIVA VG - Morichelli: "Sono motivato per l'esperienza al Paok Salonicco. De Rossi è stato come un padre, un maestro di vita. Zaniolo mi ha colpito in allenamento"
Dopo essere stato prelevato giovanissimo dalla Nuova Tor Tre Teste, Raul Morichelli ha fatto tutta la trafila delle giovanili con la maglia giallorossa, prima di approdare nella Primavera di Alberto De Rossi, definito come un “padre, un maestro di vita”. A 19 anni, è tempo di fare il grande salto tra i grandi e Morichelli, assistito da Diego Tavano, l’anno prossimo giocherà in Grecia, nel Paok Salonicco. Prima di congedarsi dall’Italia e dalla sua Roma, il difensore romano ha rilasciato un’intervista a Vocegiallorossa.it, ripercorrendo alcuni dei momenti più importanti di questi ultimi anni.
Iniziamo dal tuo passaggio al Paok Salonicco
“Sono stato informato del loro interesse e qualche giorno fa è stato trovato l’accordo. Sono contento di fare questa esperienza che andrà ad arricchirmi. Cambierò Paese e sarà tutto nuovo ma sono molto motivato”.
Peccato aver terminato la stagione con la sconfitta in finale contro l’Inter
“Infatti mi dispiace non aver finito come avrei voluto”.
Alberto De Rossi ha lasciato la panchina della Primavera dopo ben 19 anni. Cosa ha rappresentato per te?
“Per me è stato come un padre, un maestro non solo di calcio ma anche di vita. Ha significato moltissimo e sono onorato di averlo avuto come allenatore. Sono stato ancora più onorato di aver fatto parte dell’ultima squadra allenata da lui prima di lasciare l’incarico”.
Quando ti è capitato di allenarti con la Prima Squadra che sensazioni hai avuto nell'essere osservato da José Mourinho?
“Una grande emozione. Per me, che sono romano e romanista, già era bello allenarmi in Prima Squadra, poi con un tecnico come Mourinho ancora di più”.
Chi ti ha colpito di più in allenamento?
“Per intensità e agonismo, direi Zaniolo”.
Su chi punteresti tra i tuoi ex compagni in Primavera?
“Mi metti in difficoltà, non è facile, ce ne sono così tanti. Se proprio devo dare un nome, dico Missori”.
Il 15 aprile del 2021 la Roma ha affrontato l’Ajax all’Olimpico nel ritorno dei quarti di finale di Europa League. Quella gara così importante rappresenta la prima convocazione in Prima Squadra per te. Te l’aspettavi?
“Venivo da un periodo positivo in Primavera ma non mi aspettavo la chiamata. Nei giorni precedenti la partita, mi ero allenato in Prima Squadra e il giorno prima ci stavo sperando un pochino. Dopo la rifinitura, è uscito l’elenco dei convocati e il mister mi ha detto che sarei stato della partita. Veramente una grande emozione”.
Ci sono tanti ragazzi che iniziano a giocare ma temono di non farcela ad arrivare al professionismo, cosa consiglieresti loro?
“Di trovare una società che li valorizzi e li metta in mostra, senza focalizzarsi su chi sta già in squadre professioniste. Bisogna focalizzarsi solo sul proprio percorso, dare il massimo e lavorare sempre al meglio".
Un pensierino sul tornare un giorno a Roma?
"Sono nato qui, tifoso della Roma, e tornare sarebbe tra le cose più belle che mi potrebbero capitare".