ESCLUSIVA VG - Roma Club Siviglia: “Il mio vicino ha appeso la bandiera del Siviglia e io quindi ho messo quella della Roma. Per loro Monchi è stato un genio incompreso da noi romanisti. I tifosi del Betis mi chiedono di vincere”
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini
È il giorno di Siviglia-Roma, è il giorno della finale di Europa League. Per tutti i romanisti è una giornata speciale, divisa tra attesa ed entusiasmo. Tra chi è a Budapest, chi andrà all’Olimpico e chi vedrà la partita a casa con gli amici, c’è anche chi abita da ormai diversi anni a Siviglia e dovrà seguire la partita nella città avversaria. Di questo e tanto altro, abbiamo parlato in esclusiva con Valentino Garosi, fondatore del Roma Club Siviglia.
Raccontaci qualcosa del vostro club, quando è nato, quanti siete e come siete organizzati?
«Il club è nato nel 2017, al momento siamo in 4-5 fissi, prima siamo stati anche molti di più, ma l’epoca Covid non ha aiutato molto in questo senso. Prima ci ritrovavamo in un bar per vedere tutti insieme le partite, ora invece ci vediamo a casa di uno di noi. Una delle cose che facevo i primi anni era di pubblicare su Facebook il programma delle partite e accogliere i turisti e i vari tifosi. Poi l’impegno è diventato complicato a causa degli orari improbabili delle partite e dei tanti impegni infrasettimanali, organizzare era diventato praticamente un lavoro. Ora siamo in una versione un po’ più ridotta, ci vediamo tra noi 4-5. Adesso il club si chiama in modo ufficioso "Club Bryan Cristante", visto l'amore per il giocatore di uno dei soci. Diciamo che è una cosa in parte ironica e in parte seria, per me è davvero uno dei giocatori più importanti della squadra».
Solitamente come è il vostro rapporto con i tifosi del Siviglia?
«Essendo tutti noi residenti da tanti anni qua, abbiamo tanti amici con cui si condivide la passione. Un nostro socio del club è anche abbonato allo stadio del Siviglia. C’è un piccolo conflitto di interesse, diciamo, ma chiaramente prevale la territorialità di nascita. Quando seguivamo le partite al bar c’era più contatto anche con i tifosi avversari. Ad esempio, nel 2018 abbiamo visto con alcuni tifosi del Liverpool la semifinale di Champions. Per me la sportività è sempre stata molto importante. È bello vedere le partite insieme, poi gli sfottò ci sono sempre, è una cosa anche molto romana».
E negli ultimi giorni c’è stato qualche episodio in particolare legato alla finale?
«Il mio vicino ha tirato fuori la bandiera e io ho messo la mia. Ovviamente nella quotidianità per tutti quelli che mi conoscono è inevitabile menzionare la partita. Ogni giorno che porto i miei figli a scuola tutti mi ricordano che manca poco alla partita. Però ti dico pure, a Siviglia non ci sono mai stati così tanti romanisti, perché i tifosi del Betis hanno paura che il Siviglia possa vincere di nuovo. Quando incontro i tifosi del Betis mi dicono “ti prego, salvateci da questo incubo”. Un po’ come a Roma, qui c’è sempre stata una forte rivalità locale tra le due squadre e anche un’equivalenza del peso tra i due club. Negli ultimi 10 anni però il Siviglia ha vinto tanto e i tifosi del Betis ne stanno soffrendo. Qui la rivalità è fortissima, quando gioca il Betis o il Siviglia a ogni gol senti delle urla, in un caso o nell’altro. Mi spiego, se stanno giocando Siviglia-Elche, io sento le urla ma non capisco chi ha segnato perché potrebbero essere i tifosi del Siviglia che esultano per il loro gol o quelli del Betis che esultano per il gol dell’Elche. E i tifosi del Siviglia fanno la stessa cosa quando gioca il Betis, è una cosa davvero incredibile».
Qual è il programma per stasera?
«Andare al bar non penso sia il massimo. Spero di poter festeggiare tra le mura di casa, come fatto lo scorso anno. Saremo una quindicina stasera, alcuni del club vengono a vedere le partite solamente nelle grandi occasioni e questa lo è sicuramente. Spero di vedere una bella partita, non come quella vista in Germania. Sono stati novanta minuti infiniti. Però è stato divertente perché ovviamente il mio vicino stava vedendo in contemporanea Siviglia-Juventus, entrambi stavamo soffrendo moltissimo ma per due partite diverse».
Come sono visti i due grandi ex del match Lamela e – soprattutto – Monchi dai tifosi del Siviglia?
«Lamela non ha fatto una grandissima stagione, ma ora sembra stia meglio. Per quanto riguarda Monchi, io ho parlato di lui con tanti tifosi del Siviglia. Per tutti loro siamo stati noi romanisti a non capire Monchi, per loro a Roma è stato un genio incompreso. Per i tifosi del Siviglia Monchi è proprio intoccabile. Chiaramente quando è arrivato a Roma io avevo grandissime aspettative per tutto quello che loro mi dicevano. Ma loro non hanno seguito molto il suo percorso a Roma, per i tifosi del Siviglia è come se non esistesse la parentesi di Monchi a Roma. Per noi invece è stata una specie di trauma sportivo ed economico (ride, ndr)».