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ESCLUSIVA VG - Verre: "Volevo segnare per sfatare il tabù viola. Contro la Juve sarà all'insegna del bel calcio"

di Alessandro Paoli
Luciano Sacchini

All'indomani della bellissima impresa compiuta dalla Primavera giallorossa nella 64° Viareggio Cup - Coppa Carnevale, dove la Roma ha battuto per 5-3 ai calci di rigore la Fiorentina di Leonardo Semplici (i tempi regolamentari e supplementari s'erano chiusi sull'1-1), la redazione di Vocegiallorossa.it ha contattato telefonicamente il centrocampista, classe '94, Valerio Verre, autore della rete decisiva dal dischetto nella lotteria dei calci di rigore. Di seguito le sue dichiarazioni in esclusiva a Vocegiallorossa.it.

Verre, ha rivisto la partita? Avete dominato l'incontro sfatando finalmente il tabù Fiorentina.

"Sì, abbiamo battuto finalmente la Fiorentina. Avevamo ceduto il passo in Supercoppa questa stagione, volevamo vincere anche per questa ragione. Il primo tempo ci siamo esposti a qualche contropiede ma, mi sento di dirlo, specialmente nella ripresa abbiamo dominato con il nostro possesso palla".

Dopo essere andati sotto, qual è stata la chiave per ricompattarvi e arrivare alla vittoria finale?

"Siamo un bellissimo gruppo, molto affiatato e che ha già vinto insieme. Credo che il nostro segreto, in questa partita, come in tutte le altre, sia stato giocare l'uno per l'altro. Sacrificarci, sudare e lottare tutti per lo stesso obiettivo, uno di fianco all'altro, come una vera squadra".

Lei ha avuto l'onta dell'ultimo rigore, il 5° della serie, che poi ha consegnato la finale alla Roma. Cosa ha pensato durante il tragitto da centrocampo al dischetto?

"Il tragitto dal centrocampo al dischetto è stato un po' traumatico. Mi sono venute in mente tutte le volte che la Fiorentina ha avuto la meglio su di noi nella recente storia. Non volevo che accadesse anche in questa occasione. Avevo la possibilità, realizzando quel rigore, di batterli e di sfatare questo tabù. Al momento della battuta ero sereno, proviamo spesso in allenamento, specialmente prima delle partite, questo gesto tecnico. Per fortuna non ho sbagliato (ride, ndr)".

Adesso a dividervi dalla storia giallorossa c'è solo la Juentus.

"Sì, loro sono un'ottima squadra. Molti di loro li conosco perché siamo stati compagni di Nazionale. Sono una squadra che gioca palla a terra e mi aspetto una bella partita. Ci teniamo a vincere questo trofeo perché manca nelle bacheche giallorosse da 21 anni".

In conclusione. La società cosa vi ha detto durante questo Viareggio? Vi ha lasciati sereni o vi ha responsabilizzato sul fatto che questo trofeo mancasse da tanto tempo?

"La società ci ha lasciati tranquilli di giocare a calcio come sappiamo. E' naturale poi che si partecipi per vincere, è nell'animo dello sport agonistico. Siamo stati molto responsabilizzati sui comportamenti. Hanno sempre insistito sul fatto che una società come la Roma dev'essere un esempio sia di buon calcio che di comportamenti in campo. Il gruppo è perfettamente in linea con questa filosofia".


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