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Giovani Giallorossi Crescono - 1vs1 con... Mattia Montini

di Alessandro Paoli
Luciano Sacchini

L'avevamo lasciato come il protagonista assoluto della Fase Finale del Campionato Primavera, stagione 2010/2011. Il simbolo dello scudetto giallorosso, conquistato dalla formazione di Alberto De Rossi il 12 giugno 2011 allo Stadio "Marcello Melani" di Pistoia contro il Varese. Il bomber per antonomasia della Primavera della Roma (20 reti stagionali: 10 nel Girone C, 1 in Primavera TIM Cup e 5 nella Fase Finale). Lo ritroviamo in Lega Pro - Prima Divisione con la maglia del Benevento dove, dopo un iniziale infortunio, è tornato a giocare e a segnare. Stiamo parlando di Mattia Montini (attaccante, classe '92).

Montini, come procede la sua esperienza in quel di Benevento? Domenica ha anche segnato il suo 1° gol tra i professionisti contro la Reggiana (Reggiana-Benevento 0-2, 22 gennaio).

"Sono molto contento della società e dell'ambiente che ho trovato in questa piazza. Purtroppo mi sarei aspettato di giocare un pochino di più ma sono stato fortemente penalizzato dall'infortunio patito ad inizio stagione. Adesso ho ripreso e sono felice di essere andato in gol, pur giocando appena 10 minuti. Il mio obiettivo è quello di guadagnarmi una maglia da titolare e ripagare con i gol la fiducia della società nei miei confronti".

L'infortunio che, ricordamolo giustamente, le ha fatto un doppio danno perché poi il Benevento è tornato sul mercato per colmare la sua assenza.

"Dopo il mio infortunio è stato abbastanza normale che la società abbia acquistato qualche altro attaccante. Questo non vuol dire che non li avrebbero comunque acquistati o che abbiano smesso di puntare su di me. Anzi ci tengo a sottolineare che ho scelto il Benevento in estate proprio perché era il club che più di tutti puntava su di me. Di questo sono sempre riconoscente".

Quanto reputa formativo un campionato di Lega Pro? E quali differenze ha trovato nel passaggio dalla Primavera alla Prima Squadra?

"La Lega Pro è un campionato molto formativo per un giovane. Personalmente mi sto trovando molto bene. C'è una grande intensità ed un grande agonismo. Rispetto alla Primavera il passaggio in Prima Squadra ti proietta in una realtà diversa. Lo spogliatoio è composto da calciatori di tutte le età ed ogni allenamento è come se fosse una partita. L'atmosfera è quella del professionismo è normale. La Primavera è pur sempe Settore Giovanile".

Passiamo a parlare di Roma. Sta seguendo l'evolversi del progetto giallorosso? Come percepisce da fuori le idee del tecnico Luis Enrique?

"Sto seguendo la Roma e devo dire che il 'progetto giovani' intrapreso dalla società è certamente interessante. Secondo me, si dovrebbe maggiormente attingere dal proprio vivaio. Caprari e Viviani sono due ottimi esempi da seguire in quest'ottica. Toglierei da questo progetto calciatori come Lamela e Pjanic che sono stati acquistati dalla Roma ed hanno, nonostante la giovanissima età, una grande esperienza".

Lei ha appena citato Caprari e Viviani. Io le aggiungo Verre chiedendole cosa pensa di questi tre calciatori. Gli unici dei giovani rimasti alla Roma dopo il ritiro estivo.

"Caprari è un calciatore fortissimo. Spero che possa riuscire ad andare a giocare in prestito perché può davvero completarsi come calciatore. A livello tecnico non ha nulla da invidiare a nessuno, una volta che imparerà certi aspetti del calcio professionistico, come ha iniziato a fare anche con la Roma, saremo di fronte ad un granissimo. Se dovesse rimanere in Primavera, a parer mio, sarebbe uno spreco. Su Viviani dico che è un calciatore unico per caratteristiche e per classe. Francamente mi sarei aspettato un suo esordio in Serie A già la scorsa stagione. Quest'anno Luis Enrique ha puntato su di lui e mi sembra che Federico (Viviani, ndr) non abbia deluso. Inoltre, è già capitano dell'U20 Azzurra. Cos'altro aggiungere? E' un ragazzo di grandissima prospettiva e credo faccia bene a rimanere alla Roma. Riguardo Verre, credo di poter ammettere che, dopo Caprari e Viviani, sia il più grande talento che la Roma abbia in casa. Valerio (Verre, ndr) è un ragazzo umilissimo, il quale ha sempre fatto parte della Nazionale ed è sempre stato capitano, poi ha quasi sempre giocato sotto età. Nelle finali dello scorso anno è stato preziosissimo tutte le volte che è subentrato".

Continua a seguire i suoi ex compagni in Primavera?

"Spesso vedo le loro partite quando le trasmettono. Sono rimasto molto legato ad ognuno di loro e mi fa piacere vedere quando giocano in tv. Sono un grandissima squadra, più matura rispetto a quella della scorsa stagione. Gli acquisti di Tallo, il quale è un ottimo calciatore, di Nego, che reputo faccia la differenza, ed i '93 che sono maturati hanno creato un mix importante. Credo che il mister De Rossi abbia le carte in regola bissare il successo dello scorso anno".

In chiusura. Sogna un giorno di poter indossare la maglia della Roma in Prima Squadra? Magari con Luis Enrique.

"Sì. Mi piacerebbe esordire in Serie A con la maglia della Roma. Per me sarebbe un sogno che si avvera. Spero anche di poter costruire una mia carriera con quella maglia ma, qualora non fosse possibile, lo farò altrove poiché sono comunque un professionista. Riguardo all'essere allenato da Luis Enrique, speravo di poter avere una chance anche quest'estate, dopo ciò che avevo fatto in Primavera, ma poi le cose hanno preso un'altra piega, senza che ci fosse stata colpa da parte di nessuno. Sono state prese certe decisioni ed io le ho rispettate andando poi in prestito a Benevento. Per il futuro preferisco concentrarmi sul presente e fare bene con il Benevento".


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