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SPECIALE VG, CESSIONE ROMA - Leggi le opinioni di Mazzone, Cento, Rizzitelli e De Lillo

di Greta Faccani

Nalla notte si è deciso il futuro della Roma: il passaggio di proprietà del club giallorosso in mani americane è ormai cosa fatta e da oggi si scriverà una nuova pagina della storia romanista.

Vocegiallorossa.it ha contattato diversi addetti ai lavori, ex giallorossi ed opinionisti per raccogliere le opinioni su questa trattativa targata U.S.A, senza però dimenticare la famglia Sensi.

CARLO MAZZONE - "Credo sia un momento di gioia e dolori. La gioia deriva dal fatto che finalmente ho visto sistemata la Roma e dolore che abbiamo perso gente eccezionale che dobbiamo ricordare con affetto e io con gratitudine. C'è grande dispiacere che non c'è più il grande capo, sono grato al presidente Sensi che mi ha fatto allenare la Roma e di fare una grande esperienza su quella che è stata la mia città. Ho bellissimi ricordi, uno in particolare legato ad un derby. La Lazio era più forte di noi e tutti ci diedero per sconfitti, invece vincemmo giocando una grande partita ottenendo un 3-0. A DiBenedetto auguro tanta fortuna, che ci porti uno scudetto e abbia grandi soddisfazione in Champions. Dobbiamo essere grati a queste persone che sono vente consì da lontano a comprare la nostra Roma e questo è bello. Da chi deve ripartire la Roma? Mi auguro restino i migliori, chi ha entusiasmo, ma mi auguro che la nuova presidenza completi l'organico perché sicuramente qualcosa manca"

PAOLO CENTO - "Benvenuto a DiBenedetto e ai suoi soci, la Roma è un grande capitale sociale composto da tifosi oltre che dai giocatori. Si apre questa nuova avventura. Diciamo grazie anche alla famiglia Sensi perché sono stati una grande presidenza ed hanno portato la Roma ai vertici del calcio italiano e del calcio europeo. Si chiude un ciclo e siamo convinti che se ne apra un altro più importante per la Roma. L'arrivo di un investitore straniero credo sia una grande opportunità per il calcio italiano e per un profondo rinnovamento e a Roma, capitale d'Italia, è una grande occasione per tutta la città, anche a livello di investimenti economici. Ora aspettiamo che a speranze si susseguano fatti concreti e noi staremo lì a sostenere come Roma Club Montecitorio e con quella tifoseria che vuole risultati importanti percé Roma è una grande passione. Un ricordo su Franco Sensi? Risale a quando ero assessore provinciale all'ambiente e tifosissimo della Roma, un giorno trovo il presidente di fronte a me: una grandissima emozione, una persona di grande correttezza e passione per la città. Un giocatpre da cui ripartire°? Totti, rappresenta qualcosa in più che un grande giocatore: è un simbolo ed una bandiera, anche di quella romanità che significa essere tifosi della Roma e del grande capitale sociale che ha. Scommetterei nuovamente anche su Menez".

RUGGIERO RIZZITELLI - "C'è stata la firma, ci sono state tante parole e ora servono i fatti. Da come si è presentato DiBenedetto a Roma ho una ottima sensazione: vuole 6 o 7 giocatori nuovi, vuole uno stadio di propietà e desidera lottare per lo scudetto ogni anno. Ora ha firmato e credo che in settimana ci saranno programmi con nuovi direttori sportivi. Di Franco Sensi ho un ottimo ricordo, quando arrivò lo fece a metà con Mezzaroma. Avevano due direttori sportivi, uno era Moggi ed uno Mascetti e ciò creò un po' di problemi. Poi Sensi si innamorò ancora di più della Roma e fece una grande squadra, non è da tutti i presidenti: ha speso moltissimo e ci ha rimesso altrettanto. Ho un ricordo bellissimo di questo presidente. Il punto di partenza su cui puntare è Totti e lo dimostrano i numeri, non la carta d'identità. Totti è sempre il migliore, come numeri di gol e di assist, è lui il leader indiscusso di questa squadra".

STEFANO DE LILLO - "E' una svolta importantissima perché dopo diciotto anni, che sono un'epoca calcistica lunghissima, finisce l'era Sensi a cui tutti noi dobbiamo dire grazie. Si chiude un periodo di incertezza ma se ne apre uno di speranza per le novità indubbie che questi imprenditori con grande esperienza possono dare al nostro calcio. Un ricordo dell'era Sensi? La giornata dello scudetto e dei giorni successivi, una grande emozione. Ci si trovava nelle piazze a festeggiare e a Campo dei Fiori ho incontrato Franco Sensi, vivendo la mia emozione immaginavo la sua da presidente e da tifoso sin da bambino. La nuova squadra dovrebbe ripartire da Totti, indubbiamente, che insieme a De Rossi sono l'esempio tecnico, morale e della tradizione. E proprio sulla tradizione, DiBenetto ha detto nelle sue prime parole di volere puntare molto".


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