Pagelle Giovanissimi, Inter-Roma 1-1 (6-5 dcr) - Decisivi gli errori dal dischetto di Scamacca e Nardi
CRISANTO, voto 6,5 - I nerazzurri di Cauet fanno davvero poco per metterlo in difficoltà. Pronti via viene trafitto dal bellissimo sinistro al volo di Taufer sul quale, considerando anche la posizione di fuorigioco del numero 10 interista, non può davvero nulla. Nei supplementari tiene in partita i giallorossi sino ai rigori finali dove non riesce ad essere decisivo.
MACCIOCCHI, voto 7 - Nonostante non sia al meglio fisicamente, Coppitelli decide di regalargli la finale Scudetto contro l'Inter. Lui, pregno della solita determinazione, si lascia alle spalle tutti gli acciacchi e regala una prestazione di grande sostanza finché, a fine ripresa, non è costretto al cambio (dal 63' NARDI, voto 5,5 - Subentra al termine dei tempi regolamentari disputando i supplementari con grande attenzione in fase difensiva. Non trova occasione per spingere come potrebbe ma, contro l'Inter, ha l'intelligenza di sacrificarsi per la squadra. Purtroppo per lui, il destino lo mette davanti al rigore decisivo che, se non avesse tirato alto, ci farebbe parlare di una prestazione decisamente sufficiente. Sfortunato!).
CIAVATTINI, voto 7 - Sebbene conceda agli avversari qualche disattenzione non propriamente da lui, il numero 4 giallorosso disputa la solita prestazione caratterizzata da ottime chiusere difensive ed eleganti disimpegni. In coppia con capitan Marchizza forma uno duo di difensori centrali davvero affidabile limitando, nei limiti del possibile, il classe 2000 nerazzurro Traore.
MARCHIZZA, voto 7 - Il capitano capisce l'importanza della partita e, minuto dopo minuto, esorta i compagni a non mollare. La sua prestazione è molto solida e, soprattutto nella ripresa e nei tempi supplementari, bada pochissimo ai fronzoli. Dagli undici metri è impeccabile battendo Pissardo. Leader!
COSTANZO, voto 6 - Sulla fascia sinistra si ritrova un cliente a dir poco scomodo come Goury che, in più di una circostanza, lo costringe a fare gli straordinari in fase difensiva. Le sue proiezioni offensive sono spesso poco efficaci e, nel finale di gara, tenta anche la conclusione al volo da distanza siderale non riuscendo a trovare il cosiddetto "jolly".
MARCUCCI, voto 7 - Il centrocampista classe '99 gioca la finale Scudetto con grande tranquillità e sicurezza dei propri mezzi. Sempre apprezzabile quando è in fase di possesso palla, non disdegna anche una buona fase d'interdizione. Dai suoi piedi nascono pericoli per i nerazzurri e, al 24', sfiora persino la rete sugli sviluppi di un tiro di Bordin fuori misura (dal 56' D'ALENA, voto 6 - Il suo ingresso in campo non desta l'effetto sperato risultando parecchio anonimo. Si guadagna la propria sufficienza segnando la rete che porta i giallorossi in vantaggio alla lotteria dei calci di rigore).
GROSSI, voto 7,5 - Solito frangiflutti davanti alla difesa non fa mancare neanche in finale il suo apporto alla squadra. Arginare un centrocampo forte come quello dei nerazzurri non è cosa semplice ma lui, coadiuvato da Marcucci e Spinozzi, vi riesce per lunghi tratti intercettando un considerevole numero di trame offensive avversarie e facendo ripartire ordinatamente la manovra giallorossa. Insostituibile!
SPINOZZI, voto 8 - Decisamente il migliore del centrocampo giallorosso. Moto perpetuo lì in mezzo, sradica dai piedi degli avverarsi un quantitativo enorme di palloni consentendo alla propria squadra di non subire l'inerzia dei nerazzurri a centrocampo. In fase d'impostazione è ordinato ed essenziale nella scelta delle giocate concedendosi un pregevole colpo di tacco nei tempi regolamentari.
DI NOLFO, voto 5 - In partite come queste ci si attende che uno con le sue qualità faccia la differenza. Purtroppo per lui e per la Roma questo non accade e quella che si vede ad Abbadia San Salvatore è soltanto la copia opacizzata di un talento cristallino (dal 66' SCAMACCA, voto 5 - Entra in campo nel finale dei tempi regolamentari non riuscendo a tener fede a quanto di buono si dica in giro sul suo conto. Poco preciso nei controlli e poco lucido nella scelta delle giocate per la squadra consente ai nerazzurri di marcarlo con grande semplicità. Ai calci di rigore avrebbe l'occasione per regalare lo Scudetto alla Roma ma, purtroppo per il popolo giallorosso, la sua conclusione invece che uccidere gli avversari li rianima consentendogli, a livello psicologico, di andare poi a vincere).
TUMMINELLO, voto 7 - Dopo un inizio un pochino confusionario caratterizzato da molte giocate poco efficaci, trova il guizzo giusto per entrare in area e trafiggere con freddezza il portiere avversario Pissardo ristabilendo la parità tra Roma ed Inter. Da lì in poi gioca una buona partita ma, vuoi un po' per i pochi palloni giocabili dategli dai compagni vuoi un po' perché i nerazzurri lo tengono a bada, finisce per spegnarsi con il passare dei minuti (dal 61' IACUZIO, voto 6 - Il suo ingresso in campo non riesce a dare alla manovra giallorossa la giusta dose d'imprevedibilità che ci si attende finendo per far guadagnare campo all'Inter. Si merita la sua sufficienza realizzando in maniera impeccabile il proprio calcio di rigore).
BORDIN, voto 5,5 - La Roma avrebbe bisogno delle sue intuizioni in verticale ma, eccezion fatta per qualche calcio di punzione, non riesce praticamente mai a creare pericoli agli avversari che, molto ordinatamente e senza affanni, limitano il suo raggio d'azione portandolo ad innervosirsi nella ripresa (dal 48' FRANCHI, voto 7 - Il suo ingresso in campo regala alla Roma grande vivacità e pericolosità sugli esterni costringendo l'Inter ad arretrare qualche metro per non rischiare il tracollo. In quel poco che resta in campo dà l'impressione di poter far male ai nerazzurri da un momento all'altro (dall'85' ARGOMENTI, voto 6 - Coppitelli gli concede una manciata di minuti nel secondo tempo supplementare unicamente in funzione dei calci di rigore. Il man of the match della semifinale contro il Padova entra in campo a testa bassa e, dal dischetto, non sbaglia espletando a pieno il compito affidatogli).
All. COPPITELLI, voto 7 - La sua Roma gioca alla pari contro l'Inter di Cauet meritando, a conti fatti, anche di vincere. Quando i nerazzurri passano in vantaggio, seppur in off-side (ad onor del vero lo stesso modo con cui la Roma aveva pareggiato in semifinale contro il Padova), grazie a Taufer, i suoi ragazzi trovano la forza di reagire pareggiando con Tumminello. Mentre la partita scivola pian piano ai calci di rigore effettua qualche sostituzione apparentemente poco condivisibile ma certamente non deleteria. Il Dio del calcio si beffa di lui dal dischetto quando il classe '99 Scamacca, fin lì miglior cannoniere dei giallorossi, calcia maldestramente favorendo la parata di Pissardo che, di fatto, riapre la gara per i nerazzurri, i quali, di lì a poco, alzeranno il trofeo in seguito all'errore dell'altro giallorosso Nardi.