.

Il filo di Atalanta-Roma: Stefano Colantuono

di Marco Rossi Mercanti

Dopo la consueta sosta per le nazionali, torna il campionato e la Roma sarà la prima a scendere in campo nella sempre insidiosa trasferta di Bergamo contro l’Atalanta, reduce da tre pareggi consecutivi ed in crisi di gol (solo 4 segnati in 11 partite). Questa nuova rubrica di Vocegiallorossa.it vuole analizzare ogni volta un personaggio diverso, legato per qualche motivo al match che si disputerà: oggi abbiamo scelto Stefano Colantuono.

Stefano Colantuono nasce a Roma il 23 ottobre 1962 ed inizia la sua carriera da calciatore come difensore centrale (talvolta anche libero) nel VJS Velletri, squadra militante nel campionato Interregionale e della quale entra a far parte nel 1981. Nel corso della sua ventennale esperienza da calciatore, Colantuono cambia ben 12 squadre, conoscendo la Serie A nella stagione 1985/1986 con il Pisa. L’anno seguente, si trasferisce all’Avellino, dove resta per due anni, continuando a calcare i campi della massima serie. Al termine dell’esperienza con gli irpini, Colantuono si trasferisce prima al Como e poi all’Ascoli, in quelle che saranno le sue ultime apparizioni in Serie A. Infatti, la carriera del difensore romano prosegue nelle serie minori, con un parentesi addirittura nel campionato di calcio a 5 con la BNL Roma nella stagione 1991/1992, con la quale vincerà lo scudetto. Conclude la sua avventura da calciatore professionista nel 2002 con la Sambenedettese.

Una volta ritiratosi, Colantuono intraprende immediatamente la carriera di allenatore, guidando proprio la Sambenedettese affiancato da Gabriele Matricciani (Colantuono non aveva ancora il patentito da allenatore), conducendo la squadra del patron Gaucci sino ai play-off validi per la B. In seguito, il tecnico romano guida il Catania nel 2003/2004 ed il Perugia nel 2004/2005, continuando a lavorare dunque per squadre che avevano in Gaucci il loro numero uno.

Nel 2005/2006, Colantuono approda per la prima volta in quella che più volte definirà la sua casa, ossia l’Atalanta, ottenendo al primo colpo la promozione in Serie A, grazie agli 81 punti conquistati attraverso 24 vittorie, 9 pareggi e 9 sconfitte. Nella massima serie, Colantuono riesce a ripetere una grande stagione, totalizzando 50 punti (record per la società orobica da quando ci sono i 3 punti) con l’ottavo posto finale.

Decide di lasciare Bergamo ed accettare la proposta di Zamparini di guidare il Palermo. Le cose in Sicilia, però, non vanno per il verso giusto: il patron rosanero dapprima lo esonera il 26 novembre 2007 dopo aver perso 5-0 contro la Juventus, poi lo richiama al posto di Guidolin il 24 marzo 2008, per poi esonerarlo definitivamente il 4 settembre 2008, dopo aver perso per 3-1 alla prima giornata di campionato contro l’Udinese.

Il 5 giugno 2009 Colantuono firma per il Torino appena retrocesso, mettendosi nuovamente in gioco nella Serie cadetta. Anche in Piemonte, il tecnico incontra molte difficoltà: Cairo lo esonera 29 novembre 2009 dopo la sconfitta interna per 1-2 contro il Crotone, ma decide di richiamarlo il 10 gennaio 2010. Nonostante la grande rimonta, il Torino perde la finale per la promozione in A con il Brescia, al termine della quale Colantuono annuncia il suo ritorno all’Atalanta.

Dalla stagione 2010/2011 a quella attuale, Colantuono rimarrà sempre sulla panchina orobica, confermando il grande feeling con la piazza della quale diventerà un vero e proprio idolo. L’allenatore riuscirà a salvare la sua squadra nel 2011/2012 e nel 2012/2013, nonostante due penalizzazioni, rispettivamente per -6 e -2 e, nella stagione successiva, centrerà il nuovo record di 6 vittorie consecutive sulla panchina bergamasca, evitando la retrocessione con ben 7 giornate di anticipo, eventi mai verificatisi nella storia della Dea.

Nonostante sia un tifoso giallorosso, Colantuono ha riservato alcuni dispiaceri alla Roma nella sua carriera da allenatore. Il punto più basso toccato dai capitolini contro una squadra di Colantuono è avvenuto nel febbraio 2012, quando l’Atalanta ha inflitto un pesante 4-1 agli allora uomini di Luis Enrique, che hanno chiuso quella partita in 9 a causa delle espulsioni di Osvaldo e Cassetti, con Denis (che sabato giocherà dal 1’) protagonista con una tripletta. A fine partita, Colantuono dichiarerà: "Ho detto ai miei giocatori di rallentare perché quando l'avversario è in difficoltà, come la Roma ieri quando giocava in 9, non è bello fare il torello". Parole forti che hanno denotato una supremazia totale della Dea sui malcapitati capitolini.

La sfida di domani, nonostante i numeri dicano che l’Atalanta sia il peggior attacco del campionato, sarà da prendere con le molle per la squadra capitolina. Infatti, Garcia dovrà essere bravo a far mantenere la concentrazione ai suoi calciatori, che potrebbero già pensare all’importantissimo match di Mosca di martedì prossimo, che potrebbe regalare alla Roma il passaggio del turno in Champions con una giornata di anticipo, Manchester City permettendo.

Identikit: Stefano Colantuono

Presenze in A: 130

Reti in A: 3

Palmarès (da calciatore): 1 Mitropa Cup (Pisa, 1986), 1 Campionato italiano di calcio a 5 (BNL Roma, 1991/1992), 1 Campionato di Eccellenza (Sambenedettese, 1994/1995).

Palmarès (da allenatore): 2 Campionati italiani di Serie B (2 Atalanta, 2005/2006 – 2010/2011)


Altre notizie
PUBBLICITÀ