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Pizarro, da separato in casa a protagonista?

di Emanuele Melfi

Minuto 42: Burdisso vola più in alto di tutti andando a colpire di testa e mettendo la palla lì dove il portiere del Turnu Severin non può arrivare. La gioia e la corsa verso il compagno di squadra, autore di un cross a cui serviva solo un soffio per trasformarsi in rete. Stiamo parlando di David Pizarro, il cileno che negli ultimi sei mesi della stagione scorsa ha provato - con alterne fortune - l'esperienza inglese agli ordini di Roberto Mancini nel Manchester City portando comunque a casa il campionato. L'abbraccio, il pugno chiuso e quella pacca sul petto ad indicare il centrocampista e ad invitare i compagni di squadra a riconoscergli il giusto merito per un cross di tale fattura. Partiamo da questo episodio per fare una considerazione: nonostante l'età, Pizarro è ancora in grado di offrire tanta qualità e lo sta dimostrando sul campo. Non molla un centimetro, è sempre lì con i compagni a sudare e faticare. In questi giorni di ritiro, che volge ormai al termine, il Peq si è man mano ritagliato uno spazio sempre più consistente portando Zeman a riconsiderare la sua posizione. Nella prima uscita stagionale, infatti, il numero 26 (ha abbandonato il 7, finito sulle spalle di Marquinho) ha calcato il terreno di gioco soltanto a 22 minuti dal termine, discorso differente con il Turnu Severin dove è rimasto in campo fino al minuto 63 uscendo tra gli applausi del pubblico. Un caso? Solo il tempo potrà dare risposte, ma per ora, di fatto, Zeman gli ha consegnato le chiavi del centrocampo giallorosso cambiato totalmente idea rispetto ai primi giorni di raduno a Trigoria.


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