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A. De Rossi: "Contro la Juve fondamentale avere la mentalità giusta"

di Eleonora Ciampichetti
Fonte: Retesport

Il tecnico della Primavera Alberto De Rossi, che domani sera sarà impegnato con i suoi ragazzi nel ritorno della finale di Tim Cup contro la Juventus, ha rilasciato alcune dichiarazioni all'emittente radiofonica Retesport.
Questa l'intervista integrale:

Domani il ritorno della finale di Coppa Italia...
"La cosa ha attirato tanta attenzione, abbiamo una visibilità importante. I ragazzi non vedono l’ora di giocare, sanno che ci sarà tanta gente, e la gara deve essere affrontata con la testa giusta. A Torino, al contrario del torneo di Viareggio, abbiamo approcciato alla partita nella maniera giusta. Non era facile psicologicamente, ma allo stesso tempo è stato facile perché abbiamo toccato dei picchi incredibili quest’anno, quindi bastava giocare come sappiamo. A Viareggio è stata anche una questione fisica, lì si gioca tanto ed il campo era inagibile, la Juventus era fisicamente più preparata".

L’anno scorso si disse che contro la Fiorentina i ragazzi avevano sofferto l’Olimpico…
"Ci abbiamo riflettuto molto, sarebbe grave se fosse così. Io non ci ho creduto mai, perché deve far parte del bagaglio dei calciatori il saper giocare di fronte al pubblico e penso che io ed il mio staff abbiamo lavorato bene in questo senso. L’anno scorso alcuni giocatori ebbero anche degli impegni con le nazionali ed erano stanchi, inoltre il fatto che di solito giochiamo sul sintetico ci crea dei problemi quando il fondo del terreno cambia. E questo si è visto anche a Viareggio".

Con la Fiorentina avete sofferto anche la fisicità dei viola.
"Questo sarebbe un capitolo a parte, nei tre anni passati abbiamo raggiunto risultati strepitosi di squadra ma anche individuali e comunque gli scontri fisici erano sempre a favore degli avversari, ma le politiche societarie e le scelte sono diverse".

Sembrava che la squadra dovesse seguire il modulo della prima squadra, invece non è così. Eppure il vostro lavoro è straordinario…
"Confermo quello che avete detto sul lavoro che facciamo, sul senso di appartenenza che hanno i giocatori, innesti compresi. Abbiamo parlato con Luis Enrique ad inizio stagione; lui ci ha dato carta bianca sul modulo e penso che i frutti si vedano".

Cosa è cambiato per voi con la nuova gestione?
"Sicuramente è cambiata qualche cosa, prima facevamo un discorso incentrato sulla prima squadra, soprattutto con Spalletti, adesso invece ci siamo integrati, non ne siamo solamente il serbatoio in maniera distaccata ma ne siamo parte integrante".
 


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