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Alberto De Rossi: "Gare epiche, ma dobbiamo essere pronti per formare giocatori. Ci siamo ricompattati nelle difficoltà"

di Gabriele Chiocchio

De Rossi a Rai Sport

"Le lacrime no, altrimenti avrei fatto un altro lavoro... Qeusta gara e quella con l'Inter sono state epiche, per merito nostro e degli avversari. Noi ce la godiamo oggi e domani questa cosa, ma già dobbiamo essere pronti tra quattro giorni per la prossima stagione e formare giocatori. Non sarei all'altezza di un grado superiore, ho dato la mia vita alle Giovanili".

De Rossi a Sportitalia

"Ho messo la mia percentuale di capogruppo, di organizzatore, le mie conoscenze e quello che ho tirato fuori in tutti questi anni. Dovrei ringraziare tante persone, lo staff è stato straordinario, è diventata una prima squadra a tutti gli effetti, di grandissimo livello, con tanti giocatori di grandissimo livello. Continueremo a fare questo, 3-4 giorni per gioire ma dopo dobbiamo subito pianificare la possima stagione e tirare fuori qualche altro giocatore. Io cerco di mettere tutto me stesso, i giocatori poi li sceglierà Spalletti, anche lui viene dal settore giovanile, c'è grande feeling. Diverso rispetto al 2011? Momenti diversi, tutte le finali che abbiamo fatto le abbiamo sofferte tantissimo, col Varese vincemmo pareggiando all'ultimo secondo di recupero, tutte hanno avuto un pathos particolare. Vedere questi ragazzi a cui era sfuggita la Youth League per uno scellerato primo tempo col PSG e la Coppa Italia non abbiamo potuto giocare al massimo, meritavano qualcosa, è stato un biennio di grande qualità, è stato giusto sottolineare la qualità di questi ragazzi, altrimenti non avremmo battuto una grandissima squadra".

De Rossi a Roma TV

“Carattere infinito? Queste due partite ce le ricorderemo a lungo, almeno per quanto mi riguarda sono state particolari, l’ultimo scudetto che abbiamo vinto nel 2011 fu intenso, pareggiammo a 4 secondi dalla fine e vincemmo ai supplementari. Sono partita tirate, contro squadre forti. Questa sera i ragazzi, e non solo stasera, sono stati sereni, arrabbiati su certe cose, hanno commesso errori ma si sono rialzati, va sottolineata una prova di carattere e freddezza, sono ragazzi di 18 anni, ci hanno regalato una grande gioia. Cosa ho pensato al rigore di Marchizza? Che non sbagliava da non so quanto tempo… abbiamo sfatato anche questo tabù, lo ripetiamo spesso, anche se parecchi non sono d’accordo, noi li proviamo sempre durante la settimana, almeno 2-3 volte a settimana. Il calcio di rigore in allenamento non potrà mai avere il pathos di quello battuto in una finale, però è anche vero che, come al solito, pensiamo che il gesto tecnico vada sempre allenato. Sempre l’ultimo il più bello? Ci tenevo molto a questo, perché la società Roma, il settore giovanile merita. Sappiamo che è il settore giovanile per antonomasia, però ogni tanto bisogna vincere anche sul campo, era da un po’ che non vincevamo, l’anno scorso ci siamo andati vicini. Non è il nostro primo obiettivo, che resta quello di formare i ragazzi, ma ogni tanto bisogna vincere. I complimenti di Baldissoni? Lo ringrazio. Mi fa piacere, è il mio obiettivo, è il mio modo di stare qua. Non è che non ho obiettivi, gli obiettivi personali li lascio da parte, sono orientato a mettermi a disposizione della società e la società vuole che tiriamo fuori qualche ragazzo, lo fa per piacere e per dovere, tirare fuori un ragazzo dal settore giovanile, oltre al risparmio economico, dà un senso di appartenenza. Anche se non torneranno a Roma, abbiamo fatto un lavoro anche sociale. Dediche speciali? Tante, tantissime persone. Però sottolineerei Nura, perché è stato un ragazzo molto sfortunato, l’ho sentito ieri e l’altro ieri. Mi fa tenerezza, quando la sfortuna si accanisce mi ha colpito. Non ha niente di grave, ma un giocatore così, in rampa di lancio, che da novembre in poi ha avuto di tutto, merita la dedica".

Alberto De Rossi in conferenza stampa (a cura dell'inviato Alessandro Paoli)

"Il momento in cui ho pensato di poter vincere? Tutte le squadre quando vengono alle finali pensano di fare bene e di vincere, penso che lo abbia fatto anche l'Entella, è una squadra meno pubblicizzata ma anche forte, tutti hanno questo obiettivo. Abbiamo avuto un sacco di problemi, abbiamo perso per strada tanti giocatori ma ci siamo abituati, la squadra ha reagito a questa mancanza di giocatori su cui puntavamo e punteremo. La squadra è cresciuta molto, siamo andati incontro a una stagione difficile. In queste difficoltà la squadra si è ricompattata, è cresciuta sul piano della personalità, non si vincono altrimenti le gare in questo modo. Scudetto più sofferto? Ricordo questa, ho anche ricordi di Pistoia. Sono tutti legati a grandi giocatori, l'obiettivo è questo, lo scudetto dura 2-3 giorni e finisce là, dobbiamo fare un lavoro per la nostra società. A Pistoia avevamo un sacco di giocatori, Florenzi, Viviani e gli altri, il discorso è più ampio, non rimane fine a se stesso, ma va nel tempo. Qualcuno poi resta e qualcuno no, ma hai formato tanti giocatori, ed è questo che speriamo che succeda a questo gruppo. Quali giocatori sono già pronti per il salto di qualità? Non è di mia competenza giudicare la Prima Squadra, c'è il mister. Per quanto riguarda la collocazione in altre squadre, il mercato sentenzierà chi andrà avanti e chi invece si fermerà. Non tutti raggiungeranno il professionismo. Ci sono tanti giocatori interessanti, qualcuno deve dare tanto. Quelli più pronti andranno a giocare, chi non lo sarà comporrà il prossimo biennio. Ponce non c'entra niente con noi, è un'altra cosa. Ha fatto non so quante partite in Argentina, ce lo siamo ritrovato, è stato collocato in prima squadra, ha fatto la Youth League con noi, poi si è fatto male e ce l'hanno ridato. Ma non c'entra niente. Se c'è un Florenzi in questo gruppo? È una speranza, poi ci sono anche le conoscenze. Siamo convinti che ci sia qualche Florenzi, Florenzi non è passato dalla Primavera alla Prima Squadra, se l'è guadagnata fuori. Deciderà tutto mister Spalletti, è tutto un discorso che affronteremo a metà settimana. Puoi anche andare a giocare fuori, ma devi avere costanza e personalità, carattere, ciò che ha messo Florenzi a Crotone. Non è facile andare fuori e rientrare. Il carattere della squadra dopo l'errore arbitrale? Da vincenti è facile, ma vorrei sottolineare la squadra che abbiamo battuto ai rigori, la partita è rimasta in bilico. Veramente molto temibile, non ha mai buttato la palla, ha sempre giocato, sono i concetti che sviluppiamo anche noi. È stato bello vedere una finale così, però al di là di questo vorrei sottolineare la forza degli avversari. Cosa ho detto ai giocatori dopo la partita? Nessun dirigente mi ha mai detto di vincere le partite, mi è stato detto di formare dei calciatori per portarli in prima squadra. Sembra banale, ma la Roma da noi vuole questo. È chiaro che un settore giovanile così deve vincere, l'anno scorso ci siamo andati vicini e ci siamo rimasti male, ma poi vediamo lo sviluppo dei ragazzi, fermorestando che era il momento di vincere. Ho visto delle bellissime partite, ho visto un certo impegno maggiore per allestire squadre importanti, il livello è superiore agli anni precedenti, soprattutto sotto il profilo del ritmo, dell'organizzazione dei gruppi, anche l'Inter è una squadra ostica, gioca in modo concreto, è forte, c'è stato grande impegno. Il cammino in Youth League? Credo che quello che abbiamo fatto in queste due partite sia merito dell'esperienza europea. C'è un'aria diversa, senza togliere nulla al campionato. Partire insieme con la prima squadra, sullo stesso aereo, vivere anche l'esterno, ha fatto fare un passo in avanti al biennio. Siamo cresciuti dopo la partita persa col PSG, nel primo tempo non abbiamo giocato. Ho sempre ricordato quella partita lì, qualcosa hanno riportato sicuramente. Hanno sofferto ma hanno giocato, lì era da non digerirla. Il Chelsea era tutt'altra squadra, una cosa mai vista. Siamo quelli del primo o del secondo tempo? Ricordando questa esperienza negativa siamo cresciuti, ma è tutta l'organizzazione, vedere certi impianti, si cresce tutti".


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