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Amedei: "La Roma? Bisogna avere fiducia ed essere modesti"

di Pascal Desiato
Fonte: Roma Caffè / Radio Power Station

Questa mattina, ai microfoni di Roma Caffè, su Radio Power Station, è intervenuto Amedeo Amadei, ex giocatore della Roma del primo scudetto.

Volevamo avere un tuo parere su questo inizio di campionato della Roma, in un momento difficile sono tutti bravi a puntare il dito contro. Sta succedendo anche con Totti e Ranieri.

Io non sono d'accordo, penso che i giocatori della Roma non abbiano preso seriamente quello che è il campionato che sta avvenendo, perché gli uomini ci sono, hanno dimostrato in queste ultime due partite di poter giocare e anche bene. Perciò possono ottenere dei risultati, bisogna aver fiducia e essere modesti, è questa la cosa più importante. A me la Roma non è dispiaciuta, sia nell'ultima partita, sia nella precedente. Il rullaggio della Roma può darsi sia iniziato domenica scorsa, e spero possa dare proseguo.

Ranieri lo vede sereno? Si potrà ritrovare l'armonia e soprattutto, come diceva lei, l'umiltà che ha contraddistinto la Roma?

L'umiltà è una cosa molto importante, i giocatori nelle prime gare hanno giocato con gli allori dell'anno precedente; se invece modestamente vanno avanti, possono fare molto di più perché hanno le possibilità per farlo.

La Roma invece che abbiamo visto contro l'Inter, con un modulo 4 – 3 – 1 – 2, con il quale la Roma sembra abbia trovato l'assetto giusto, come la giudica?

Io sono d'accordo. L'Inter contro la Roma non ha fatto niente, con quei giocatori dovrebbe fare di più ed a me non hanno soddisfatto.

Lei che ha giocato nella Roma ed ha giocato anche nel Napoli, domenica c'è questa partita molto sentita, un commento sulla gara?

Io sono rimasto tifoso del Napoli e sono romanista, però essendo stato dieci anni a Napoli, mi ha dato molte soddisfazioni giocare li, mi ha fatto prendere il “seminatore d'oro”.

Quale è invece il ricordo più bello legato alla sua carriera giallorossa?

Il ricordo più bello è quello di aver vinto il campionato, molti anni fa, nel 1942, quello fu un ottimo campionato, non ci credevamo neanche noi, invece piano piano ci siamo accorti che c'eravamo anche noi.

Quello scudetto è stato vinto quindi anche sul campo. I più maliziosi affermavano che ci fosse lo zampino di Benito Mussolini. C'è del vero?

Mussolini con noi non c'entrava proprio niente, noi eravamo una squadra modesta rispetto a tante altre squadre quando abbiamo vinto il campionato.

Noi stiamo vivendo in questo momento un calcio che si sta trasformando, partite che si giocano dal sabato pomeriggio fino al lunedì sera, che ne pensa?

E' un'esagerazione, facciamo contente le persone che si sono interessate a queste cose, a discapito di quello che è il gioco e le società, oppure le società hanno preso bei quattrini che gli va bene cosi!

Quanto è legato al soprannome che le è stato dato a Roma, “Fornaretto”?

Tutto'ora io sto qui! Sto qui in un forno con quaranta dipendenti che fanno pane!

L'ultima battuta prima di salutarla; il giocatore di oggi che le somiglia di più?

Il carattere che ha quel ragazzo, Borriello, a me non dispiace perché ha un bel carattere, ha forza di volontà, vuole giocare e speriamo che i compagni gli siano di aiuto.


 


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