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Amelia: "Ho letto del mio accostamento alla Roma, ma è tutto molto prematuro". AUDIO!

di Marco Rossi Mercanti

L'ex portiere Marco Amelia, oggi allenatore, ha così parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio:

Un giudizio sul Milan?
"Il Milan doveva fare solo qualche ritocco e si è fatto trovare preparato nelle difficoltà trovate con Donnarumma e Calhanoglu. Il primo è stato sostituito subito con Maignan, l'addio del secondo ha fatto sì che potesse giocare di più Brahim Diaz, che sta facendo vedere di che pasta è fatto. Brava la dirigenza a mettere dentro quelli di cui aveva bisogno Pioli".

Tonali sembra aver iniziato bene.
"Gli serviva tempo per ambientarsi in un club nuovo, fatto di grande storia e di grandissimi giocatori che ci sono passati. Ricordiamoci che ha vent'anni, serve calma. Forse ci si aspettava troppo fin da subito... Tutti quelli che hanno fatto la storia del Milan hanno sempre vissuto mesi d'assestamento. Credo che l'anno scorso gli sia servito per capire, e ora fa vedere che ci sta bene in una squadra che ha bisogno di 23 titolari visto che farà la Champions".

Giroud esclude Ibrahimovic e viceversa?
"I moduli sono una base di partenza ma bisogna saper giocare in ogni modo. Quando Zlatan rientrerà, credo che vedremo spesso questa coppia: a mio avviso si completano. Sicuramente Ibrahimovic dovrà gestire le sue forze nella stagione".

Come si spiega gli errori di Szczesny a Udine?
"Faccio sempre fatica a criticare i colleghi, il ruolo del portiere è molto difficile. Certi errori possono essere dettati da un'eccessiva sicurezza. Dispiace che sia costato il risultato alla Juventus, ma un portiere come lui i punti te li porta, non te li toglie. Saprà rifarsi perché è un portiere da Juventus".

Quanto incide l'addio di Ronaldo nelle fatiche della Juventus? Sono ancora candidati allo scudetto?
"Vedendo la classifica sono la squadra che manca. Quelle che ci aspettavamo sono tutte lì, tranne la Juventus: hanno comunque tutto il tempo per riprendersi. L'addio di Ronaldo toglie tantissimo, è stato un riferimento per i compagni, anche nell'andare a tremila all'ora negli allenamenti quotidiani. Serve la mentalità necessaria per quei punti che ti fanno accorciare sulle prime e lottare con le altre per lo Scudetto. Per la rosa, saranno di sicuro in alto".

L'Atalanta può puntare allo scudetto?
"In questo avvio hanno avuto qualche difficoltà: col Torino sarebbe stato più giusto un pareggio e lo 0-0 col Bologna si può considerare un passo falso. Per il sistema di gioco che hanno, possono impensierire grandi e piccole. Quest'anno c'è un livello molto equilibrato tra le squadre che sono davanti, la spunterà chi sarà più costante. Negli ultimi anni l'Atalanta ha avuto un punto di forza nella continuità fisica, che può fare la differenza".

Mourinho sembra essere subito entrato in pieno nella Roma.
"Non avevo dubbi che sarebbe entrato a gamba tesa sull'ambiente Roma, perché a mio avviso il suo modo di essere si sposa molto bene con la piazza. Bravissimi i dirigenti della Roma a sostituire Dzeko con Abraham, che conosco bene perché ha esordito giovanissimo nel Chelsea in cui c'ero io. Ma anche Shomurodov ha fatto cose interessanti a Genova e si è ben presentato. Stanno costruendo un ciclo senza fretta di vincere, ma quando sei lì l'appetito vien mangiando...".

Che ne pensa del cambio di colori e non di città di Pedro?
"Conosco molto bene anche lui e dico che la Lazio ha fatto un grande colpo: professionale, come ragazzo, ma anche tecnico. Alza la qualità di una squadra molto forte, e si sposa perfettamente col gioco di Sarri. Nonostante il cambio di allenatore, la Lazio si sta confermando ed è importante: significa che hanno giocatori duttili in rosa".

Cosa c'è di vero nelle voci che la vorrebbero nello staff di Mourinho?
"Ho grande stima del mister, a mio avviso è uno dei migliori. Sarebbe bello potersi confrontare con questi allenatori e poter rubare loro qualcosa con gli occhi. L'accostamento alla Roma l'ho letto anche io ma è tutto molto prematuro. Tutti sanno che sono tifoso della Roma e spero che Mourinho possa portare risultati a medio-lungo termine, magari anche nelle coppe".

Cosa le rimane dopo l'esperienza al Livorno?
"Venivo da un periodo particolare dopo un'operazione e sono stato chiamato in una piazza che mi ha dato gioie nei professionisti. Sono andato in una città che mi ha fatto crescere tanto: mi dispiace per la retrocessione, che era comunque molto probabile quando sono arrivato, ma soprattutto per la mancata iscrizione. La città di Livorno però si è rimboccata le maniche e ripartirà".

Cosa ha provato nella vittoria azzurra agli Europei?
"Abbiamo tutti goduto perché è stato davvero tutto perfetto. Ho visto qualche partita all'Olimpico ed è stata un'emozione, mi è sembrato di rivivere qualcosa del 2006. Ora giustamente siamo messi in prima fascia e spero che si possa fare bene anche al prossimo Mondiale. Gli italiani devono essere orgogliosi di questa Nazionale".

Ieri Maignan avrebbe potuto fare di più sul gol subito?
"Nella giocata di Joao Pedro era in controtempo: ha spinto tantissimo, è arrivato sul pallone impattando in caduta, ma era un colpo di testa molto preciso. Mi sembra che il ragazzo ci sia, sta sostituendo al meglio Donnarumma".


Marco Amelia intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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