Ask Pau Lopez: "La Roma è un club storico, la parata contro il Bologna tra le migliori della mia carriera. Non sono bravo a parare i rigori"
Il portiere giallorosso Pau Lopez ha risposto alle domande dei tifosi in diretta su Roma TV, Twitter e Facebook. Vocegiallorossa.it vi ha fornito la diretta testuale dell'intervista.
Che effetto ti ha fatto l'abbraccio dei tifosi ieri al Tre Fontane?
"Sempre bello allenarsi con i tifosi. Da quando sono arrivato è la prima volta, per loro è una giornata diversa, molto bella per tutti".
Non vi fate mai male con certe pallonate?
"A volte sì, può succedere, fa parte del rischio. Tuffarsi così spesso può fare male a volte ma fa parte del lavoro".
Cosa ti ha convinto a scegliere la Roma?
"La Roma è un club storico in Italia. Appena mi hanno detto dell'interesse dei giallorossi, non ho avuto dubbi ed è stato un passo avanti per la mia carriera. Sono molto felice della scelta, sono stati 6 mesi positivi. Sto crescendo".
Differenze con la Liga?
"Qua si lavora di più sulla tecnica, forse questo, la differenza tra fare una respinta buona a una così e così per esempio".
Come ti stai trovando con Savorani?
"Questa è la squadra dove l'allenatore dei portieri è così famoso (ride ndr). Lui è molto bravo, è focalizzato al 100% sul suo lavoro. I consigli che mi dà mi aiutano in partita".
La migliore parata in carriera?
"Una contro il Bologna quest'anno, un'altra contro il Valladolid".
Cosa hai pensato dopo la parata contro il Bologna?
"Nulla, devi essere subito concentrato sull'azione seguente. Puoi fare una parata incredibile ma se sbagli l'intervento successivo puoi far perdere la tua squadra".
Come fai a mantenere la calma quando hai la palla tra i piedi pressato dagli avversari?
"Ho imparato a farlo lo scorso anno. L'allenatore voleva impostare da dietro e ho imparato a giocare con i piedi ma è più facile di ciò che sembra in tv".
Cosa porteresti su un'isola deserta?
"Andrei senza niente, posso stare senza cellulare, senza internet. Andrei con le mie figlie e mia moglie".
Qual è il posto nel mondo che ti ha maggiormente impressionato?
"Maiorca è bellissima. Miami è un po' diversa, più per divertirsi, per rilassarsi. A Barcellona ho vissuto molto tempo, per me è una città incredibile per vivere".
Ti dà fastidio la gente che suona il clacson in auto?
"Qua lo usate di più rispetto a Barcellona e Siviglia. Se lo fanno a me dà fastidio, agli altri è uguale".
Hai giocato in porta anche da bambino?
"Ho iniziato in porta, poi ho fatto un anno da giocatore di movimento. Poi la pallacanestro, poi sono tornato a fare il portiere".
C'è un idolo che ha influenzato la tua carriera?
"Guardo un po' tutto ciò che mi possa anche servire, come la mentalità di alcuni tennisti come Nadal".
Perché hai scelto il numero 13?
"In Spagna il portiere ha sempre o l'1 o il 13. Quando ho iniziato a giocare erano sempre presi e ho preso il 25, poi sono passato al 13 e ho sempre giocato con il 13. Potrei giocare con qualsiasi numero ma con il 13 ho giocato molti anni".
I miei figli giocano in porta. Quale consiglio puoi dare loro?
"Di divertirsi. A volte i genitori mettono pressione sui figli e questo non fa bene. I bambini devono giocare per divertirsi e poi si vedrà dove arrivano".
In allenamento pari i rigori di Kolarov e Perotti?
"Non sono bravo a parare i rigori, mi spiace. Ci sono quelli bravi sui rigori, hanno l'intuizione giusta, ma non è il mio caso".
Qualche giovane portiere in Europa su cui puntare?
"Non conoscevo Meret e mi ha impressionato quando l'ho visto. Mi piace molto".
Qual è l'aspetto migliore di vivere a Roma?
"La città è splendida. Sono fortunato perché abito vicino al centro. Mi piace quando vado al ristorante, mi piace parlare con la gente in strada".