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#AskJesus: "Siamo la Roma e siamo una grande squadra. Grazie a Di Francesco siamo più corti e arriviamo ovunque". VIDEO!

di Veronica Sgaramella
Fonte: Roma Tv

Juan Jesus ha risposto alle domande postegli dai tifosi giallorossi attraverso i social:

Perché hai cambiato numero di maglia dal 3 al 5?
"Ho sempre giocato con il 5 io, lo scorso anno c'era Paredes che mi chiese il 5, così scelsi il 3, ora però ho ripreso il 5 di Falcao".

Vi sentite più forti dopo il Chelsea?
"Noi stiamo cercando di fare del nostro meglio anche in campionato come nella partita contro la Fiorentina che è stata difficile, sapevamo che sarebbe stata dura, e comunque abbiamo portato i 3 punti a casa. Dobbiamo fare sempre meglio e dimostrare la nostra qualità: noi siamo la Roma e siamo una grande squadra e stiamo dimostrando che possiamo battere chiunque".

Come ragioni in campo quando sei sotto di due gol?
"Si pensa a non prendere più gol, si deve dimostrare la mentalità vincente come quella allo Stamford Brige che ci ha fatto pareggiare la partita".

Quale mestiere avresti fatto se non avessi fatto il calciatore?
"Mi è sempre piaciuto il calcio perchè fin da piccolo vedevo mio fratello giocare e mi viene difficile pensare ad un altro lavoro, forse il macellaio!".

Il rapporto con Alisson?
"Ci conosciamo da quando abbiamo 14 anni e anche le nostre mogli sono amiche, i nostri figli hanno un mese e anche questo è bello, ma tutto il gruppo è unito. Io non ho mai avuto un gruppo così bello nel quale tutti si aiutano. Gerson? Sì è andato alla grande, noi gli avevamo detto che avrebbe segnato".

Il più divertente nello spogliatoio?
"Kolarov" (ride ndr.) No sono tanti a scherzare sempre, da De Rossi a Florenzi fino a Nainggolan".

Il rapporto con Kolarov?
"Lui è serio ma ha un grande carattere ed è un grande professionista. In campo aiuta tanto perchè ha grandi qualità, è uno che spinge e che difende e riesce a farci vincere le partite, sì si arrabbia quando si sbaglia ma è giusto così".

Quale è l'aspetto più positivo del lavoro con Di Francesco?
"Siamo più corti e possiamo arrivare da tutte le parti, credo che questa differenza si veda, non è che facciamo sempre fuorigioco ma i centrocampisti aiutano gli attaccanti e viceversa".

Rapporto con El Shaarawy?
"Lo conosco dai tempi di Inter-Milan, è un ragazzo fantastico e tranquillo, parla poco ma è un bravo ragazzo".

Momento più bello vissuto a Roma?
"Credo che sia stato quello dopo l'Atalanta, la prima di campionato, quando ho dato una risposta a tutti sul perché ho scelto la Roma e ho dimostrato quello volevo. Ho chiuso bene la scorsa stagione e ho cominciato come ho finito".

Che idea avevi della Roma prima di arrivare qui?
"L'ho sempre ritenuta una squadra tosta che è arrivata prima dell'Inter. Aveva sempre attaccanti fortissimi come Totti, Lamela oppure Osvaldo. Quello che mi ha messo più in difficoltà è stato Francesco che è imprevedibile".

Cosa ti piace di più della città?
"Il cibo! E anche i monumenti!"

Quanto ti piace usare i social?
"Ritengo che siano importanti e sono utili anche per difendersi. Nel 2017 la tecnologia va a mille, oggi il mondo è così, prima non c'erano i telefoni, oggi fai un video e puoi metterlo subito online. Adesso col bambino ho meno tempo per usarli, ogni tanto rispondo a qualche tifoso specie se c'è da rispondere, come quando ho mandato quel messaggio contro il razzismo. Dobbiamo rispettare tutti, ognuno pensa quello che vuole ma deve rispettare l'altro. Prendere in giro Alisson è facile: lui dorme sempre!"

Sai cucinare?
"Mi vengono bene i dolci però non posso dire le ricette!"

Piatto preferito?
"I ravioli".

In Brasile la colazione è dolce o salata?
"Mangiamo tutto, sia dolce che salato, io quando mangio sono contento!"

Tre film da portare su un'isola deserta?
"The Avengers, Iron Man e Batman vs Superman"

Tre viedegiochi?
"Fifa 2018, Rainbow Six e quelli di corsa, forse Gran Turismo. A Rainbow Six sono troppo forte, gioco anche online, nessuno mi riconosce perchè uso uno username particolare. Anche Alisson ha iniziato a giocare".

Che emozioni provi quando entri in campo?
"Per me la più forte è stata la prima in Champions, per me quella è stata una serata indimenticabile, ho capito che stavo realizzando il sogno che avevo da bambino".

Ti piaceva la scuola?
"Per forza, altrimenti i miei genitori quando tornavo a casa mi sgridavano! La mia materia preferita era la geografia".

 


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