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Baldini: "Il mio futuro? A fine stagione faremo il bilancio. Molti allenatori hanno cercato la Roma, anche Allegri"

di Yuri Dell'Aquila
Fonte: rai.tv

Franco Baldini, direttore generale della Roma, ai microfoni del Tg1 ha parlato a due giorni dalla sfida contro la Lazio valevole per la finale di Coppa Italia: "

Com'è l'umore dei ragazzi a pochi giorni dal derby?
"L'umore dei ragazzi è buono, tutti avvertono l'importanza della gara, visto che la stagione potrebbe assumere una luce diversa rispetto ad un campionato che non ha dato i risultati sperati, dato anche il valore e la potenzialità della squadra, mostrata per ampi tratti della stagione. Non è un campionato positivo, ma sarebbe una stagione positiva in caso di vittoria del derby, visto che ci consentirebbe l'accesso all'Europa".

Conseguenze dei 1000 uomini impegnati nella sicurezza?
"Di questo passo saranno gli spettatori a dover garantire la sicurezza degli uomini della sicurezza, visto che il numero si sta invertendo. Ci sono molti ostacoli per i tifosi nell'acquistare un biglietto per andare allo stadio, dovremo cercare di rendere facile l'accesso".

Qual è il suo futuro?
"Parlare di questo a tre giorni del derby mi sembra inopportuno. Mi chiedono sempre se io sia felice, ma la felicità in questo momento per troppe persone è già poter sfamare i propri figli, non è importante parlare della felicità di Baldini o di De Rossi. Anni fa ricevevo 15-20 mail al mese di persone alla ricerca di un impiego alla Roma, adesso sono 15-20 al giorno. Chiedo anche scusa se non dovessi riuscire a rispondere a tutti".

Lei rimarrà a Roma?
"Si è sempre parlato di una mia partenza, sono le cose del calcio. Mi sono sempre dichiarato responsabile dei risultati che avremmo ottenuto. Io ho scelto Fenucci e Sabatini, quindi mi sono sempre reso disponibile ad essere giudicato dai risultati. A fine stagione vedremo cosa è stato fatto".

Il bilancio si farà dopo il derby?
"Nella vita non si può mai escludere nulla".

Deluso da questi due anni?
"Non lo sono dai risultati, perché molto abbiamo ottenuto, non solo dal punto di vista della crescita dei calciatori, e neanche per alcune decisioni tecniche non rivelatesi azzeccate, piuttosto sono deluso per il messaggio che non siamo riusciti a trasmettere, abbiamo fatto degli errori di comunicazione, la nostra società avrebbe dovuto fare un cambio radicale rispetto agli anni passati, per gestione economica e anzianità della squadra. I nostri tifosi ci hanno appoggiato incondizionatamente, le contestazioni sono state al minimo sindacale e quasi sempre persino educate, non siamo riusciti a dialogare con i media nella giusta modalità, non abbiamo creato un ambiente nel quale sia possibile crescere".

Un errore che non rifarebbe?
"Ne ho almeno 4 o 5 inconfessabili (ride, ndr)".

La scelta di Zeman?
"Eravamo convinti di voler proporre spettacolo alla gente sapendo che non eravamo ancora pronti a poter offrire risultati certi. Ci sembrava fosse il momento giusto. Il nostro appoggio? Qui si entra nel merito delle responsabilità, da dividere con tutti. Non sono tanto uno che cerca colpevoli, piuttosto uno che cerca soluzioni. La colpa con Zeman è solo nostra? Ok, ce la prendiamo, pazienza".

Luis Enrique, cosa non ha funzionato?
"Un insieme di cose: lo scetticismo inziale, l'iniziale voler lasciare fuori Totti, che qui è una cosa insopportabile, la sua inesperienza... Devo dire che io uscirò da questa vicenda con la consapevolezza di aver incontrato una delle persone migliori nel calcio".

Si è pentito della sua frase su Totti e la sua pigrizia?
"Sì, sono pentito per gli effetti e la chiave interpretativa che è stata data alla mia frase. Ero in buona fede, ed era un'esortazione, non una critica".

Totti è ancora il perno della Roma.
"Questa era l'esortazione che intendevo fare. Conoscendo la sua importanza, volevo indicare quanto fosse fondamentale a 360gradi, volevo affidargli un progetto giovane. La sua esclusione con Luis Enrique? Luis Enrique ha pagato proprio questo errore gestionale, probabilmente lui giudicava in base alla forma fisica nel momento dell'allenamento, come dovrebbe fare in genere un allenatore. Ma visto quello che rappresenta Totti per la Roma, probabilmente avrebbe dovuto usare un altro tipo di accortezza".

Come vede la squadra nel futuro? Cosa manca ancora?
"Manca un po' di consolidamento. Abbiamo messo insieme un gruppo di talento, ora va aggiunta forza e personalità. Quella che prima di perdere una partita ti fa dare ciò che non hai. Dobbiamo prendere spunto dalla Juventus".

Allegri?
"Questo è un esercizio che fate da due-tre mesi. Andreazzoli è stato percepito come una soluzione temporanea, noi stiamo ancora cercando di vedere se invece possa rimanere sulla nostra panchina. Lo consideriamo da sempre il possibile allenatore della prossima stagione".

Allegri allora potrebbe essere un'alternativa ad Andreazzoli?
"Certo, abbiamo anche altri allenatori in mente. Quello che la Roma ha ottenuto nonostante le critiche, la posizione in classifica, le mancate aspettative... La Roma è stata cercata da tanti allenatori, non solo in quanto piazza importante, ma anche per l'elevata potenzialità della squadra. Questo è il messaggio importante. Anche Allegri ha manifestato più volte la sua stima per la rosa della Roma".

Cosa le piace di Allegri?
"Preferisco quello che mi piace di Andreazzoli, è lui l'allenatore della Roma":

Su De Rossi?
"Il suo futuro è con la Roma. La sua stagione non è stata come ci aspettavamo, ha avuto problemi fisici, problemi con Zeman, tutto questo ha contribuito a rendere tormentata la sua stagione. De Rossi è uno dei calciatori in grado di fare la differenza, garantendo quella grinta che ci è mancata".

Che Roma si aspetta?
"Quella che possa raggiungere risultati migliori anno dopo anno. Vogliamo competere per un posto in Champions League".

E' in linea con il pensiero del presidente Pallotta?
"Deve esserlo per forza".

Un appello alle tifoserie in vista del derby?
"Mi appello al buon senso. In un momento in cui la vita non sorride alle persone, la possibiltà dei nostri giocatori di far felici i nostri tifosi dovrebbe essere la molla per dare tutto quello che hanno. Allo stesso modo la gente deve far di tutto per rendere questa partita una festa e non un campo di scontro".

L'INTERVISTA DI BALDINI A RAI.TV


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