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Brozzi: "Aumentare i controlli e portare i defibrillatori a bordo campo"

di Redazione Vocegiallorossa
Fonte: Il Romanista

L'ex medico sociale della Roma, Mario Brozzi, è stato intervistato da Il Romanista in merito alla morte di Morosini, ieri, durante Pescara-Livorno. Vocegiallorossa ve ne propone uno stralcio.

Come è possibile che ancora oggi accadano queste tragedie sui campi di calcio?

"Innanzitutto bisogna dire che l’arresto cardiaco nello sport è un rischio connaturato allo sport stesso. È impossibile ridurre il rischio di infarto allo 0%. Ma allo stesso modo è giusto dire che purtroppo in Italia non ci sono leggi adeguate. E visto lo stato dei fatti questo è quello a cui andiamo incontro".

Che leggi abbiamo?

"I protocolli e la legislazione che riguardono il mondo dilettantistico sono fermi a 20 anni fa, sono davvero obsolete. Per i professionisti invece dei passi avanti sono stati fatti. I protocolli sono stati adeguati e rivisti, ma evidentemente non sono ancora sufficienti. La strada da percorrere è ancora molto lunga".

Cosa si può e si deve fare?

Sicuramente è necessario aumentare i controlli, lavorare sulla prevenzione, e portare i defibrillatori a bordo campo. Ma tutto ciò non può darci la certezza che risolveremo il problema, però almeno il rischio si riduce notevolmente.

Ad oggi a quali e quanti controlli vengono sottoposti gli atleti?

Innanzitutto c’è da dire che c’è una grossa dicotomia tra mondo professionistico e mondo dilettantistico. Come detto precedentemente i protocolli e le leggi per quanto riguarda i professisonisti sono più avanzati e moderni. Ad oggi per qualsiasi professionista sono previste due visite all’anno, una generale e una di controllo. Nella visita generale l’atleta viene sottoposto all’esame delle urine, all’esame del sangue, al test da sforzo, alla spirometria e all’ecocardiocolordoppler. Mentre per i dilettanti gli esami e i controlli sono decisamente inferiori e meno frequenti. Vengono sottoposti solo alla spirometria e al test delle urine.

Come va migliorato questo sistema?

È necessario creare sistemi di prevenzione più accurati, un atleta prima di varcare la linea d’ingresso del campo deve essere sicuro di essere sano e di non incorrere in alcun rischio. A qualsiasi livello, dal calciatore di Serie A all’ultimo dei dilettanti. E insisto sul tasto dei defibrillatori. Io ho fatto la proposta di renderli sempre disponibili a bordo campo già sette anni fa. E ancora non sono stati messi. Mi sembra assurdo, soprattutto dopo che continuano ad accadere queste morti, con una certa frequenza. Dovete sapere che l’uso immediato del defibrillatore in caso di arresto cardiaco riduce del 40% il rischio di decesso. 40% non è poco, non capisco come mai ancora nessuno abbia preso questo provvedimento.

 


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