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Brozzi: "Riise? Ebbi il problema con Mexes e fui molto cauto. Vanno sempre fatti accertamenti"

di Emanuele Melfi
Fonte: Centro Suono Sport

Questo l'intervento del prof. Mario Brozzi durante la trasmissione "Tana Libera Tutti" in onda su Centro Suono Sport.

Professore, siamo incuriositi da quello che è successo a Riise, come si evolve il decorso per un atleta e quanto tempo serve?
"Vi confesso che non seguo più il calcio per via del nuovo incarico che ho avuto. Premetto che non so nulla al di là del fatto che Riise è una persona stupenda. Non intervengo perchè si tratti di un giocatore della Roma ma perchè il trauma cranico è molto importante essendo stata accertata la cosiddetta sindrome da secondo impatto. Ibra aveva avuto un trauma cranico concussivo (commozione cerebrale), quando per esempio un pugile ha un trauma del genere viene portato in ospedale e poi l'atleta viene sospeso per 30 giorni circa. E' curioso che la degenza cambi in base alla disciplina che si pratica, nel calcio e nel basket non c'è nessuna regolamentazione".

"Dopo una trauma cranico concussivo si va incontro ad una instabilità del sistema nervoso centrale, se dopo il primo trauma dovesse essercene un altro seppur più lieve, può andare in contro all'edema cerebrale maligno che in genere è purtroppo fatale. Nello sci morì Leo David che cadde sciando, dopo 24 ore fu dimesso dall'ospedale e tornò a gareggiare dopo 2 settimane, cadde di nuovo e nelle successive 24 ore andò in coma morendo."

"Questa sindrome oggi si conosce molto bene. Io ebbi questo problema con Mexes, io fui molto cauto perchè il medico dello sport si trova in un ambiente che di medico non ha nulla. Quando arrivai vicino Mexes si stava riprendendo, dopodichè si alzò e durante la ripresa del gioco il collaboratore di Spalletti mi fece notare che Philippe chiudeva in ritardo allora andai da lui e gli chiesi: 'Come ti senti?' e lui 'Bene perchè cosa è successo? Anzi, qualè il risultato, stiamo vincendo?'. Lo feci subito uscire e lo sottoponemmo a un analisi ogni 7 giorni che serve a verificare la condizione di un particolare metabolita cerebrale. Quando il cervello ricomincia a produrlo il giocatore è fuori pericolo per quanto rigurada la sindrome da secondo impatto. Ogni volta che c'è un trauma cranico con perdita di conoscenza è meglio fare accertamenti in centri specializzati."


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