Bruno Conti: "Roma è la mia vita, Luis Enrique è un grande tecnico e una grande persona. Borini è un'intuizione di Sabatini"
Fonte: Radio Ies - "La città nel pallone"
Bruno Conti è intervenuto sulle frequenze di Radio Ies nel corso della trasmissione "La Città nel Pallone"
Il tuo passato, hai giocato anche nel Genoa
"E' sempre un piacere incontrare il Genoa e la gente di Genova, dopo la scommessa di Simoni che mi prese e andò benissimo. Poi l’anno dopo la Roma volle Pruzzo e il Genoa mi chiese in cambio per un altro anno. Sicuramente ricordo Genova con grande affetto. Ricordo la città con molto affetto".
Cosa rappresenta Roma per te?
"E' la mia vita: mio padre è sempre stato tifoso e quando ha visto che avrei giocato nei giallorossi non è stato più nella pelle. La Roma non si discute, si ama".
Florenzi, Stoian e Caprari. Cosa ci puoi dire di questi giocatori, ti aspettavi sarebbero andati così bene?
"Sì, li ho visti quotidianamente, la loro voglia di migliorarsi. Di Florenzi dicevano che fisicamente non fosse pronto, così come capitò a me. Per Caprari è importantissimo stare con un maestro come Zeman".
Borini: all'inizio non lo conosceva nessuno, sarà l'erede di Inzaghi?
"Si parlava di questo ragazzo andato via in Inghilterra. Sabatini conosce un po' tutto il mondo, l'intuizione è stata sua. Borini sta facendo grandi cose, ha una grande voglia di allenarsi, migliorarsi, fa una grande mole di lavoro e quando poi viene anche qualche gol in più è ancora meglio".
Dov'è che la Roma Primavera è più forte?
"E' merito di tutto il settore giovanile. I ragazzi che vediamo in Primavera sono quelli cresciuti nei giovanissimi o che arrivano dalle varie società affiliate, con i nostri osservatori che ogni settimana visionano tantissimi giocatori. Il ringraziamento va anche a tutti gli allenatori delle nostre squadre poi ovviamente Alberto (De Rossi ndr) sa gestire benissimo il gruppo".
Un parere su Luis Enrique?
"Vivendo quotidianamente a contatto, vedo la sua grande competenza e voglia di lavorare. Spesso si ha fretta in tutto ma bisogna avere pazienza sebbene a volte si possano vedere partite meno belle. E' una grande persona, un grande tecnico e un grande uomo. Al di là della gestione della squadra, vedo un grande futuro. Ci vuole solo un minimo di pazienza affinché si possano vedere dei frutti in futuro".
De tanti giocatori passati nel settore giovanile della Roma, in questi anni, chi ti ha stupito e chi ti ha deluso?
“Sono due se vogliamo e sono ragazzi che ho selezionato io: Aquilani e De Rossi, arrivati dagli stage che facciamo in estate. Ringrazio Mauro Bengivenga che ha saputo dare a De Rossi quel ruolo, queste sono le soddisfazioni di un lavoro. Paoloni sembrava invece potesse fare grandi cose, poi magari non ha avuto la fortuna o la bravura di continuare il lavoro che faceva da noi".
Farina?
"Asssolutamente, poteva fare il terzino sinistro o anche il centrale, aveva grande carattere. Con il budget che abbiamo avuto, senza aver mai fatto pazzie, abbiamo fatto tante cose. Ricordiamo anche i vari Pepe, Amelia e tanti altri".